Veneto

Maternità surrogata in Argentina, donna contattata via Fb

Aveva già donato gli ovuli a 18 anni come altre a Rosario

Redazione Ansa

(ANSA) - BUENOS AIRES, 31 OTT - La madre della bambina al centro del caso legato alla gestazione per altri che ha portato al fermo di due italiani in Argentina, tra cui un oncologo di Padova, è stata contattata su un gruppo di Facebook. Questa, a quanto si è appreso, l'indicazione fornita dalla stessa donna alla quale, sei mesi dopo l'inizio della gravidanza, sono stati pagati circa 5. 500 euro (sei milioni di pesos). La donna ha inoltre raccontato che quando aveva 18 anni aveva già donato gli ovuli, così come altre ragazze del suo quartiere nella città di Rosario che partecipavano a trattamenti del genere in cambio di denaro.
    I due cittadini italiani sono stati fermati all'aeroporto di Buenos Aires Ezeiza mentre cercavano di tornare in Italia con una neonata frutto di una gpa. Un funzionario che lavora all'indagine ha riferito al quotidiano argentino La Nacion che la giustizia sta investigando in particolare sugli intermediari.
    Secondo le informazioni trapelate finora, l'organizzazione che ha assunto la giovane operava con un collegamento negli Stati Uniti e comunicava con la ragazza attraverso messaggi a tempo. Gli intermediari si sono occupati dei test clinici e delle cure e hanno stipulato un'assicurazione medica per circa un anno, affittando per la donna un appartamento nel ricco quartiere di Recoleta, nella capitale argentina, fino alla data del parto. La piccola è nata il 10 ottobre scorso presso il reparto di maternità della clinica svizzero-argentina della capitale. (ANSA).
   

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