(ANSA) - VENEZIA, 08 GEN - "C'è un problema politico interno
al centrodestra evidente. Dovranno accordarsi, se lasciare la
Regione Veneto alla Lega o pensare a un cambiamento.
Per il filosofo ed ex sindaco di Venezia "è Meloni a dare le
carte. Ma chi ha, da proporre, Meloni? C'è una tale miseria di
classe politica in Veneto… Non peggio che a livello nazionale,
sia chiaro. Magari Meloni ha un candidato forte, vedremo". In
ogni caso, osserva, "vediamo se davvero non ci sarà un altro
mandato per Zaia. In Veneto ormai si sono dissolte tutte le
ideologie e mitologie che appartengono a un passato remoto. La
storia del 'miracolo veneto', che aveva una base di realtà, ora
vive una tremenda decadenza, come quella complessiva del Paese".
Il giudizio su Zaia, tuttavia, non è negativo: "Zaia è una
persona per bene. Si è mosso sempre con misura, facendo niente
di particolare ma neanche di particolarmente spregevole".
Difficile invece che la Lega possa decidere di correre da
sola in Regione: "macché - risponde il filosofo veneziano -
tutto ha fatto la Lega in questi 30 anni fuorché farsi del male.
Alla fine troveranno un accordo, a meno che non succedano
casini. Ma la leadership di Meloni è saldissima, e sarà lei a
dettare le regole. Anche sulle candidature".
Quanto ad una ipotetica discesa in campo di Luca Zaia nella
corsa a sindaco di Venezia, Cacciari avverte il governatore
leghista: "è una possibilità, se viene silurato dalla Regione, e
a quel punto il centrodestra se non vuole farsi male ha solo
questa candidatura da tentare. Ma è difficile, non glielo
consiglierei: dopo il massacro di Brugnaro è dura".
Infine il centrosinistra, che chance può avere per la
Regione?
"Nessuna - risponde - Può averla in Comune, se gioca in modo
decente. Sarebbe peccaminoso non tentare seriamente dopo aver
perso il Comune per una demenza colossale. Ci sono carte ottime,
dopo la catastrofe Brugnaro". (ANSA).
Cacciari, carte Veneto le da' Meloni, non vedo Zaia a Venezia
'Centrosinistra farebbe bene a concentrarsi su città lagunare'