Veneto

Al via bando della Fondazione Cini per artisti digitali

Residenza per progetti di valorizzazione dell'archivio

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 10 GEN - Sarà online dal 20 gennaio prossimo il bando internazionale "Digital Artist in Residence" (Dair) curato dal Centro Digitale-ARCHiVe della Fondazione Giorgio Cini dell'isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia.
    L'invito è rivolto a creativi ed esperti di nuove tecnologie, che avranno l'opportunità di risiedere per un mese a San Giorgio, ospiti del Centro: potranno esplorare gli archivi digitali e i database che raccolgono il patrimonio digitale della Fondazione, per elaborare e proporre idee innovative per la loro fruizione e valorizzazione, sia attraverso sperimentazioni artistiche audiovisive che attraverso progetti concreti e applicabili, che la Fondazione valuterà per eventuali produzioni.
    L'edizione pilota del 2024 ha visto al lavoro gli artisti Hiroaki Yamane, Mersid Ramičević e Matteo Rattini, i quali hanno sperimentato e portato avanti le loro ricerche utilizzando le nuove tecnologie per le digital humanities in uso ad ARCHiVe, integrandole con gli strumenti di intelligenza artificiale e i software di video-animazione.
    "L'obiettivo - afferma la Fondazione Cini - è quello di dimostrare che la digitalizzazione dei beni culturali per la conservazione e la pubblicazione online è solo il primo passo: la valorizzazione creativa del patrimonio digitalizzato è esemplare di un nuovo approccio per narrare le collezioni e raggiungere un pubblico più ampio ed eterogeneo".
    Il progetto Dair nasce da un'idea curatoriale di Chiara Casarin, responsabile di ARCHiVe, con Ennio Bianco, curatore e storico dell'arte, esperto di arti digitali, a seguito dei progetti biennali di culture digitali realizzati in Isola, La Maschera del Tempo (2022) e Chameleon (2024).
    Per Renata Codello, segretaria generale della Fondazione "ARCHiVe è un laboratorio strategico perché porta nella contemporaneità il patrimonio artistico, storico, architettonico e documentale del passato. Far interagire artisti e creativi digitali con quel patrimonio, sul terreno delle nuove tecnologie, ci permette di osservare la Fondazione e l'Isola di San Giorgio Maggiore con occhi nuovi, ci fa intravedere nuove possibilità e ascoltare nuove narrazioni". (ANSA).
   

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