Veneto

Sanità Veneto: parte a Verona la lotta all'obesità infantile

Spazi e ambulatori 'ad hoc' nell'ospedale di Borgo Trento

Redazione Ansa

(ANSA) - VERONA, 18 GIU - L'azienda ospedaliera integrata di Verona in prima linea per la lotta all'obesità infantile. Si tratta di una 'missione' finanziata per un milione e 600mila euro all'interno del progetto europeo Obelisk, che impegna la componente universitaria, che ha partecipato al bando, e quella assistenziale, nell'unità operativa Pediatria C dell'ospedale di Borgo Trento.
    Nel presidio veronese sono stati allestiti spazi e ambulatori dedicati, dove, fino ad aprile 2028, gli specialisti saranno impegnati a contrastare l'obesità infantile su tre fronti: saranno presi in carico 3mila neonati a rischio per storia familiare; sono già seguiti 300 adolescenti con obesità e contesto sociale sfavorevole; infine, si cureranno forme rare genetiche con farmaci innovativi.
    Il progetto Obelisk "ha come focus la prevenzione e il trattamento dell'obesità nelle prime epoche della vita", spiega la professoressa Anita Morandi, vincitrice del bando. La docente sottolinea l'importanza dell'iniziativa, dal momento che in Italia "un bambino su dieci è obeso e il trenta per cento dei bambini sono in sovrappeso".
    La novità riguarda la prevenzione: verranno individuate le famiglie di 3mila neonati a rischio per peso e livello socio economico e scolastico, i quali saranno sottoposti a tampone salivare non invasivo per l'indagine genetica con Intelligenza artificiale. I piccoli pazienti verranno seguiti con visite, stile alimentare, app di auto-monitoraggio, blog e live chat.
    I 300 adolescenti saranno invece reclutati in ambiente scolastico, e seguiti con visite di controllo, psicologi dell'età evolutiva per realizzare un video antistigma, e professionisti esperti per la parte motoria. Un centinaio di questi ragazzi beneficerà anche di pacchi di alimenti sani settimanali forniti alle famiglie.
    Infine, verrà testato per la prima volta in Italia il nuovo farmaco Semaglutide su giovani adulti e adulti con forme molto rare ma molto gravi di obesità genetica ereditarie. (ANSA).
   

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