Veneto

Sanità Veneto: superati mille interventi col robot Da Vinci

Nel 2024 prevista più di un'operazione al giorno

Redazione Ansa

(ANSA) - PADOVA, 21 GIU - Agli Ospedali Riuniti Padova Sud, noti come Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia, sono stati superati i mille interventi chirurgici col Robot Da Vinci.
    Inaugurato esattamente quattro anni fa dal presidente del Veneto, Luca Zaia, si conferma essere la più moderna evoluzione della chirurgia mininvasiva.
    Dal primo luglio 2020, data di inizio dell'attività, a ieri, sono state eseguite 1.023 operazioni robotiche: 538 di urologia, 291 di ginecologia, 183 di chirurgia e 11 di Orl. La proiezione, per l'anno in corso, è di 385 interventi, più di uno al giorno in un trend in rapida ascesa.
    Si tratta di un importante investimento in alta tecnologia, che conferisce al gesto chirurgico estrema precisione, permette una grande versatilità dei movimenti e consente di raggiungere spazi anatomici ristretti e profondi. Rappresenta un salto di qualità, per esempio, nel trattamento dei tumori del colon-retto, dello stomaco, del rene e in generale in tutte quelle situazioni cliniche che già si avvalgono della chirurgia laparoscopica. Questo, per i pazienti, si traduce nell'assenza di cicatrici, nella tutela delle strutture anatomiche, in rischi di infezione post-operatoria più bassi e tempi di degenza e di recupero più brevi.
    Come funziona il Da Vinci? Il chirurgo non opera con le proprie mani ma manovrando un robot a distanza, seduto a una console computerizzata posta all'interno della sala operatoria.
    In pratica il sistema trasforma il movimento delle mani in impulsi che vengono convogliati alle braccia robotiche. Nei confronti della laparoscopia tradizionale il robot chirurgico si muove con gradi di libertà ed angolazioni che a mano libera non è possibile raggiungere.
    "Siamo molto soddisfatti dell'andamento dei numeri - commenta Fabio Baratto, direttore del dipartimento di Chirurgia -: l'attività robotica consente ai nostri professionisti dell'area chirurgica di usufruire di un'eccellenza tecnologica, trovando questa applicazione trasversalmente a una moltitudine di discipline, a tutto vantaggio dell'assistito". (ANSA).
   

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