(ANSA) - VENEZIA, 28 NOV - Con una delibera approvata su
proposta dell'Assessore alla sanità e sociale, Manuela Lanzarin,
la Giunta regionale del Veneto ha approvato le linee d'indirizzo
per l'implementazione del Budget di Salute nell'ambito dei
Dipartimenti di Salute Mentale.
"Mettiamo al centro dell'intervento - rileva Lanzarin - la
capacità di un territorio di fornire risposte che integrino i
bisogni di cure con quelli lavorativi e residenziali,
sperimentando percorsi integrati di inclusione sociale per
quelle categorie di pazienti (con disturbi psichici gravi) che
sono di fatto più discriminate dal mercato del lavoro, da quello
immobiliare e dai contesti socioculturali". Il "Budget di
salute" si propone come strumento flessibile e potente di
innovazione per puntare alla piena integrazione tra servizi
sociali e sanitari, per prendersi cura in maniera appropriata
dei bisogni delle persone. L'obiettivo è favorire la maggiore
integrazione possibile delle persone nel territorio e nella vita
attiva ad essa legato, attraverso l'attivazione delle risorse
disponibili formali e informali. Tale strumento mira a
contrastare e prevenire la cronicizzazione, l'isolamento e lo
stigma della persona con disturbi mentali, creando un legame tra
il sistema di cura ed il sistema di comunità, finalizzato ad un
utilizzo appropriato e integrato delle risorse di entrambi. Il
Budget si attiva in favore delle persone prese in carico dai
Dipartimenti di Salute Mentale che presentano un disturbo
mentale con bisogni sanitari e sociali complessi e con basso
funzionamento sociale, che determinino rischi di emarginazione,
perdita delle abilità socio-lavorative, recrudescenza di
malattia e cronicizzazione. Si realizza promuovendo la
co-progettazione e l'attuazione della stessa fra il soggetto
interessato, il servizio pubblico, la rete di riferimento
primaria e il terzo settore che valorizzi e sviluppi un lavoro
"trasversale di rete", attraverso la
condivisione/compartecipazione delle progettualità, delle
risorse e delle responsabilità attuative. Si fonda su un
programma terapeutico personalizzato all'insegna della massima
integrazione e flessibilità d'intervento dei servizi sanitari e
sociali, con, tra gli altri obiettivi, quello di potenziare gli
interventi domiciliari e favorire l'inclusione e il mantenimento
dei pazienti nel loro ambiente di vita, a partire dal contesto
familiare, sociale e lavorativo. (ANSA).
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