Veneto

Sanità Veneto: meno analisi per le malattie endocrinologiche

A Verona punto sui nuovi farmaci per tiroide e colesterolo

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 06 DIC - Le novità terapeutiche sul fronte delle patologie endocrinologiche - la più comune quella a carico della tiroide - sono frequenti e in grado di portare benefici, ma ancor di più, oggi, lo sono i metodi di assistenza del malato. A fare il punto sabato 7 dicembre, al Polo Zanotto dell'Università di Verona, sarà nel corso di una giornata di studi il dottor Roberto Castello, direttore UOC Medicina A.
    La nuova consapevolezza degli specialisti in Endocrinologia, spiegano dall'Azienda sanitaria universitaria integrata di Verona, è che troppe analisi non servono: rispetto al passato è sufficiente essere più attenti alle prescrizioni appropriate.
    Per verificare il funzionamento della tiroide è sufficiente il prelievo del TSH, che nel 90% dei casi fornisce l'informazione necessaria al medico.
    "Non è detto che fare più esami significhi curare meglio - spiega Castello -. L'evoluzione continua della medicina nell'ambito endocrinologico e metabolico, porta a nuove conoscenze, procedure e nuovi metodi, in particolare nell'appropriatezza della prescrizione degli esami. Oggi in molti casi chiedere meno esami significa fare meglio, sia per la diagnosi anche clinica che per i costi a carico dei pazienti e del Servizio sanitario nazionale".
    Al giorno d'oggi gli specialisti possono contare su trattamenti impensabili fino a poco tempo fa. Le novità in ambito metabolico, in particolare, riguardano terapie, in termini di assunzione per il paziente e di efficacia di cura. E in arrivo c'è la più eclatante: la nuova insulina basale a dosaggio settimanale, così il paziente diabetico in un anno invece che 365 somministrazioni ne fa 52.
    I nuovi trattamenti garantiscono anche una prevenzione cardiologica, vascolare e nefrologica. "Siamo arrivati al traguardo della terapia sartoriale, tagliata su misura per ogni singolo paziente - aggiunge Castello -. I nuovi farmaci non solo riducono i livelli di glicemia o dei lipidi nel sangue, ma a seconda del quadro clinico generale del paziente intervengono anche su altri organi". (ANSA).
   

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