Iren - la multiutility del Nord
Ovest- chiude il semestre con un margine operativo lordo pari a
606 milioni di euro, l'8% in più del 30 giugno 2022, un
risultato operativo pari a 248 milioni di euro (-12%) e un utile
netto di gruppo attribuibile agli azionisti pari a 143 milioni
di euro (+4%). La guidance sull'ebitda è prevista in crescita
del 10%. Proseguono gli investimenti in linea con il piano
industriale e in crescita del 12%, destinati soprattutto allo
sviluppo di nuove fonti rinnovabili, all'ampliamento della
capacità impiantistica di recupero di materia dai rifiuti, alla
resilienza e alla qualità del servizio delle reti di
distribuzione idrica ed elettrica e ai progetti di
efficientamento energetico.
I ricavi consolidati al 30 giugno si attestano a 3,2
miliardi, in calo del 13,4% rispetto al primo semestre 2022,
soprattutto a causa dei ricavi energetici. L'indebitamento
finanziario netto è pari a 3,9 miliardi (+17%). Ottimi i
risultati degli indicatori di performance Esg - sottolinea Iren
- in linea rispetto alle previsioni del Piano e in miglioramento
rispetto al primo semestre 2022: +35% di materia recuperata
negli impianti del gruppo, +67% di produzione di biometano,
raccolta differenziata pari al 71% e calo del -6% dei prelievi
idrici per abitante al giorno. I dipendenti sono 10.897 (1.552
in più del 30 giugno 2022).
"Approviamo dei brillanti risultati frutto della capacità di
Iren di progredire rapidamente al raggiungimento degli obiettivi
del Piano Industriale. Gli investimenti attesi per il 2023, pari
a 1,3 miliardi di euro, sono principalmente finalizzati a
efficientare e a incrementare la qualità dei servizi offerti e a
ottimizzare il mix produttivo, rendendolo ancor più sicuro e
sostenibile, e assicurando a Iren una maggiore resilienza di
fronte a qualunque scenario evolutivo" spiega il presidente
esecutivo Luca Dal Fabbro.
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