"Il decreto per il riordino della
materia ambientale è motivo di grande apprensione, non per
pregiudizio, ma alla luce di quanto avvenuto nel primo anno di
Governo e Parlamento, con decisioni estremamente negative per la
natura e l'ambiente, nella sostanza e nei metodi assunti". Lo
dichiara la Lipu in merito al decreto sul riassetto della
normativa ambientale dei ministri dell'Ambiente e delle Riforme
istituzionali pubblicato in Gazzetta ufficiale.
"È di fondamentale importanza che non solo il Ministro
Pichetto Fratin, ma la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni
tengano a mente la situazione di crisi ambientale plurima che
vive il nostro paese e l'intero pianeta - dichiara Alessandro
Polinori, presidente della Lipu -. Perdiamo biodiversità,
consumiamo suolo, inquiniamo terra e mare, alteriamo il clima. E
mentre i segni che giungono dall'Europa sono incoraggianti, con
provvedimenti quali la nuova Strategia sulla biodiversità e la
Restoration Law, la preoccupazione è che l'Italia voglia andare
in direzione opposta. Sarebbe un gravissimo errore".
"Ci sono motivi di speranza, dati dalla normativa comunitaria
e dal nuovo articolo 9 della Costituzione che, tra l'altro, ha
inserito la biodiversità tra i principi nobili del Paese e tra i
massimi beni da tutelare - prosegue Polinori -. Il decreto di
riordino li cita esplicitamente, dichiarando che la riforma deve
essere 'coerente con la legge costituzionale 11 febbraio 2022,
n. 1 e con i principi euro-unitari e internazionali'. Se così
davvero sarà, significa che le norme del nostro paese andranno
rafforzate e non indebolite. Resta tuttavia il timore che si
tratti di frasi di circostanza e che, come la Lipu ha già avuto
modo di dire mesi orsono, le idee di fondo possano essere di ben
altro tipo".
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