(ANSA) - ROMA, 30 APR - Da Nord a Sud dell'Italia, nasce il
racconto dell'agroalimentare che riparte. Dalla start up che
utilizza strumenti di intelligenza artificiale e agricoltura di
precisione all'azienda che si orienta in maniera più decisa
sulla sostenibilità. Il segretariato italiano di Prima
(Partnership on Research and Innovation in the Mediterranean
Area) dà il via al progetto editoriale #AgrifoodXRipartire per
raccontare soluzioni, strategie, nuovi modelli di business,
iniziative dell'agroalimentare italiano che risponde alla crisi.
Sono tante le risposte creative alla crisi del Coronavirus,
raccolte e raccontate sulla piattaforma digitale Prima
Observatory on Innovation (Poi) del Santa Chiara Lab
dell'università di Siena. C'è chi potenzia la qualità e lo
storytelling del prodotto, chi promuove formule di comunicazione
innovativa con rubriche multimediali, chi fa solidarietà
digitale offrendo agli agricoltori piattaforme cloud per il
supporto del lavoro nei campi, chi punta sulla filiera corta,
chi potenzia la vendita online e chi investe nel migliorare
l'organizzazione e la tutela dei lavoratori fino a chi introduce
modifiche sul prodotto per soddisfare le mutate esigenze dei
consumatori.
"Queste trasformazioni - dichiara presidente della Fondazione
Prima, Angelo Riccaboni - stanno già aiutando le imprese più
reattive a ripartire, stimolando nuovi volani di sviluppo. La
ripartenza di chi ama la terra e produce il cibo sarà la
ripartenza dell'Italia. Ecco perché vogliamo raccontarla".
Prima è il programma euromediterraneo che sostiene progetti
di ricerca e innovazione sui sistemi agroalimentari sostenibili
e la gestione delle risorse idriche nel bacino del Mediterraneo.
E' al suo terzo anno di attuazione e ha un budget di 500 milioni
su 7 anni finanziato dalla Commissione Europea e da 19 Paesi
dell'area Euro-Med.(ANSA).