Il lavoro dell'uomo non sarà sostituito dall'intelligenza artificiale. Ci sarà un passaggio di mansioni sempre più importanti, ma "un robot non potrà mai avere la complessità e la ricchezza del pensiero umano". Nel futuro del mercato del lavoro, la direttrice del Cern Fabiola Gianotti, non vede, quindi, "un passaggio dell'intelligenza, della curiosità, della creatività umana al robot". In un contesto dove almeno il 50% degli impieghi attuali non esisterà più e le conoscente specifiche di oggi potrebbero essere "completamente inutili" tra dieci o 20 anni, "una formazione il più possibile completa, con aspetti anche umanistici per chi fa attività scientifica e vice versa è il migliore strumento che possiamo dare ai giovani", dice Gianotti al Forum Voci sul futuro organizzato da Ansa e Asvis nell'ambito del Festival dello sviluppo sostenibile. La direttrice del centro di ricerca di Ginevra indica un problema nella formazione perché il mercato attuale richiede conoscenze molto specifiche e al tempo stesso evolve molto rapidamente" nelle sue esigenze. "Per preparare i giovani al futuro, la cosa migliore che possiamo fare dare loro una formazione ampia e dare loro gli strumenti più che il tecnicismo, la capacità logica, il senso critico, la metodologia di affrontare un problema e la capacità di evolvere il proprio talento a seconda delle esigenze del mercato". Gianotti, al forum, sottolinea poi l'importanza di usare parte delle risorse del recovery plan per "investire sulla ricerca di base, i cui risultati spesso non si vedono nel corto termine possono portare a svolte per l'umanità che sono fondamentali per il progresso".