(ANSAmed) - MOSCA, 15 OTT - Non è stato il polonio-210 a causare la morte del leader palestinese Yasser Arafat. Lo ha dichiarato oggi all'agenzia Interfax Vladimir Uyba, medico capo dell'Agenzia Federale biologica russa che ha effettuato test dettagliati sui resti del Premio Nobel per la pace, morto l'11 novembre del 2004 a 75 anni nell'ospedale militare francese di Percy per cause ancora da chiarire, dopo aver sofferto di dolori addominali.
"Gli esperti russi che hanno condotto il test non hanno trovato tracce di questa sostanza", ha detto Uyba.
L'ipotesi di un decesso dovuto alla sostanza radioattiva, sostenuta da alcuni palestinesi ma negata da Israele, ventilata da un documentario di Al Jazeera nel luglio 2012, è stata rilanciata tre giorni fa dalla rivista medica britannica Lancet citando i risultati di esami degli effetti personali di Arafat e campioni di fluidi corporei da parte di scienziati europei, membri della squadra internazionale di investigatori - svizzeri, francesi e russi - incaricata di testare separatamente e indipendentemente i campioni dei resti del Fondatore della Autorità Nazionale Palestinese, dopo che la vedova Suha Arafat nel 2012 ne aveva chiesto la riesumazione. Ma i risultati ufficiali dei test si attendono ancora. Con polonio-210, sostanza altamente tossica, fu avvelenato nel 2006 Alexander Litvinenko, ex membro dei servizi segreti russi in esilio a Londra.(ANSAmed).