A rilanciare la cooperazione territoriale nel bacino e' l'Assemblea regionale e locale euro-mediterranea (Arlem), che nella riunione plenaria di oggi a Bruxelles ha deciso di mettere a punto una strategia macro-regionale.
''Siamo coscienti delle difficolta' da superare'', ha detto Valcarcel Siso, co-presidente Arlem per la sponda Nord, sottolineando la necessita' di ''una risposta coordinata alle sfide economica e sociale'' da parte delle autorita' locali e regionali dell'area.
''Assicurare le democrazie locali significa anche rispondere alle aspirazioni sociali delle popolazioni'' ha detto Valcarcel Siso, che ha sottolineato l'importanza del processo di decentramento nei Paesi del Sud del Mediterraneo e della ''territorializzazione delle politiche settoriali'' dell'Unione per il Mediterraneo, oltre che della formazione e dello sviluppo delle risorse umane.
L'Arlem si pone di fatto come il braccio delle autorita' locali e regionali dell'Unione per il Mediterraneo (Upm). ''Non possiamo fare quel che facciamo nell'Upm senza pensare all'Arlem'' ha spiegato il segretario dell'Unione per il Mediterraneo, Fathallah Sijilmassi, che oggi ha firmato un protocollo di intesa con l'Arlem. ''Vogliamo lavorare con regioni, citta' e comunita' locali: si tratta di qualcosa di positivo per noi e per voi, ma soprattutto per i cittadini'' ha aggiunto Sijilmassi.
La democrazia in un Paese come l'Egitto ''puo' essere sostenuta e realizzata risolvendo i problemi diretti dei cittadini'' ha precisato da parte sua Youssef Ali Abd El Rahman, governatore di Giza (Egitto) e co-presidente per la sponda Sud dell'Arlem. ''Le necessita', almeno per i Paesi del Sud del Mediterraneo, possono essere il lavoro, infrastrutture per l'acqua potabile, per la gestione dei rifiuti, migliore istruzione e servizi sanitari'' ha spiegato Abd El Rahman.
Per Paesi come l'Egitto e la Tunisia, il turismo sostenibile rappresenta un volano economico con un impatto immediato a livello sociale. Poi c'e' il problema della formazione tecnica e professionale. Per questo Arlem ha siglato un accordo con la European Training Foundation. ''Noi palestinesi teniamo molto all'aspetto della formazione, per questo e' molto importante l'accordo di oggi'' ha spiegato Hani Abdalmasih Al-Hayek, sindaco di Beit Sahour e segretario generale dell'associazione delle autorita' locali palestinesi. Anche in Turchia lo sguardo e' rivolto ai benefici che possono arrivare ai cittadini dal condividere esperienze e politiche riuscite in altre regioni e autorita' locali del Mediterraneo. ''Il problema piu' grande da affrontare - afferma il sindaco di Antakya - e' il diverso livello di sviluppo nei diversi Stati membri dell'Unione per il Mediterraneo. La migliore cosa da fare e' tentare di ridurre queste differenze''.
Per questo nel nuovo mandato dell'Arlem, e che durera' due anni, ''sara' importante lanciare progetti di cui i cittadini potranno godere dei risultati, al piu' presto possibile'' ha spiegato Abd El Rahman. In ballo c'e' infine anche il difficile percorso verso la democrazia di tanti Paesi della sponda Sud. L'Unione europea ribadisce di essere al loro fianco, ma ora occorre a loro dimostrare che ''la democrazia nel mondo arabo e' possibile'' ha sottolineato Bernardino Leon, rappresentante speciale Ue per il Sud del Mediterraneo. (ANSAmed).