(di Furio Morroni) (ANSAmed) - ATENE, 5 GEN - In Grecia come negli altri Paesi dell'Unione Europea i laghi sono protetti in teoria da una miriade di accordi e protocolli internazionali, decreti presidenziali e decisioni ministeriali, ma - quando si viene al dunque - il discorso cambia perche' nella patria di Socrate non si fa granche' per mantenerli puliti.
In realtà, come ha spiegato a Kathimerini Maria Moustaka, docente di biologia presso l'Università Aristotele di Salonicco, sullo "stato di salute" di almeno 20 dei 50 laghi della Grecia ci sono ben poche informazioni se non addirittura nessuna. E' per questo motivo che - nonostante le difficolta' economiche in cui la casse statali versano a causa della crisi e con ben cinque anni di ritardo - nel 2012 e' previsto l'avvio di un programma del ministero dell'Ambiente grazie al quale sara' redatto un registro completo dei laghi della Grecia con tutte le loro caratteristiche.
Per anni la Grecia ha violato la direttiva quadro della Commissione europea sulle acque che impone a tutti gli Stati membri dell'UE di ripulire i loro laghi entro il 2015. Il Paese, fra l'altro, non è neanche riuscito ad elaborare una strategia per raggiungere l'obiettivo indicato dall'Unione europea tra cui le iniziative da adottare per la prevenzione dell'inquinamento, per il monitoraggio o per la riabilitazione delle acque.
L'esempio più lampante di questa diffusa e imperdonabile negligenza è lo stato pietoso in cui e' ormai ridotto il lago di Koronia, nella prefettura di Salonicco, per il quale la Grecia è stata portata davanti alla Corte di Giustizia europea in quanto non e' stata in grado di fare uso dei finanziamenti messi a disposizione dall'Ue per la riabilitazione del lago ed ha continuato ad ignorare le proprie responsabilità per la protezione di un'importantissima zona umida che si sta inaridendo.
Il deflusso di fertilizzanti e pesticidi, l'irrigazione incontrollata in agricoltura e lo scarico di rifiuti urbani e industriali sono le principali cause del degrado dei laghi della Grecia. Dal lago di Vistonida a quello di Prespa, dal Doirani al Karla, nessuno dei 15 grandi specchi d'acqua interni del Paese può essere considerato in salute secondo una ricerca condotta da esperti dell'Università Aristotele, mentre le loro preoccupazioni circa i livelli di cianobatteri (le cosiddette "alghe azzurre") e delle pericolose cianotossine da essi prodotte nei laghi hanno ricevuto minima attenzione sia da parte del governo nazionale sia da parte delle amministrazioni locali.
In alcuni casi, come per il lago di Kastoria, i ricercatori dell'ateneo di Salonicco hanno scoperto che gli scienziati che attualmente lavorano per il governo conoscono del lago meno di quello che si sapeva 10 anni fa, il che significa che una nuova ricerca sistematica sulle condizioni dei laghi è un'altra questione che deve essere affrontata.
Secondo Maria Moustaka, che ha guidato una delle più recenti ricerche, "sembra che poco si può fare per riabilitare il lago Doirani, in Macedonia, perché le sue acque non si rinnovano quanto sarebbe necessario. Non vi sono dati disponibili per il lago di Prespa, mentre lievi miglioramenti sono stati osservati in quelli di Kastoria e di Vegoritida". Dallo studio e' anche emerso che lo specchio d'acqua interno piu' sano in territorio ellenico e' il lago artificiale di Plastira, nei pressi di Karditsa, nella Grecia centrale. Ma e' una ben magra consolazione a fronte dello sfacelo generalizzato. (ANSAmed).