Tomsen ha detto che non sara' necessaria la riduzione della 13.ma e della 14.ma mensilita' nel settore privato per ridurre il costo del lavoro se verra' tagliato lo stipendio minimo garantito almeno, come ha detto, per un breve periodo, portando ad esempio la Spagna e il Portogallo. Inoltre Tomsen, e' tornato pure sulla questione della fusione o della chiusura degli Enti statali inutili e il licenziamento del personale.
"Le allusioni al fatto che la Grecia non sia in grado di adattarsi alla nuova situazione perche' il malgoverno, l'evasione fiscale, la corruzione e tutto il resto fanno ormai parte del Dna dei greci sono inaccettabili e costituiscono un' offesa ai cittadini che hanno gia' sacrificato molto", ha detto Thomsen. "Tutti siamo d'accordo su una cosa - ha detto ancora Thomsen - e cioe' che la Grecia soffre ancora di un grande deficit di competitivita'. Per colmare questo deficit servono azioni su molti fronti, non soltanto sul quello delle retribuzioni. Pero' e' chiaro che gli stipendi - per l'economia nel suo insieme - sono abbastanza alti in rapporto con la produttivita' della Grecia". "Vogliamo garanzie- ha aggiunto Thomsen - perche' il prestito sara' concesso prima delle elezioni. Si parlera' dei dettagli, in ogni modo si tratta di qualcosa che chiediamo sempre quando ci troviamo prima delle elezioni. Lo abbiamo fatto anche l'anno scorso prima delle elezioni in Portogallo". "Si' abbiamo fatto degli errori - ha ammesso Thomsen -. Credo infatti che il risanamento economico sia stato basato molto sull'aumento delle tasse, ma dovevamo dare maggiore peso alla riduzione delle spese. Questo e' uno dei settori in cui potevanmo insistere di piu' con il governo". (ANSAmed).