Nella conferenza, intitolata "Riportare in superficie il piu' antico relitto marino della storia: un naufragio della Tarda Epoca del Bronzo a Uluburun di Turchia", il prof. Cemal parlera' della scoperta dell'imbarcazione affondata verso la fine del XIV secolo a.C. al largo della localita' di Uluburum, nella regione di Antalia, sulla costa sud-occidentale della Turchia. In base al carico - che secondo gli scienziati che lo hanno studiato era costituito da prodotti e mercanzie provenienti da nove diverse culture dell'epoca dall'Europa all'Africa e dalla Sicilia fino alla Mesopotamia - e' lecito ipotizzare che la nave fosse salpata da Cipro o da un porto della Siria o dell'attuale Striscia di Gaza ed era diretta probabilmente verso l'isola di Rodi, all'epoca importante centro di smistamento merci del Mare Egeo.
Il relitto adagiato sul fondo marino fu intravisto per la prima volta nell'estate del 1982 da Mehmet Cakir, un pescatore di spugne locale. In dieci anni, dal 1984 sino al 1994, sono state condotte 11 campagne di recupero, ognuna durata dai tre ai quattro mesi, per un totale di 22.143 immersioni che hanno consentito di riportare in superficie da una profondita' di quasi 50 metri uno dei piu' spettacolari reperti dell'Eta' del bronzo emersi dalle acque del Mar Mediterraneo.
I resti della nave indicano che l'imbarcazione era lunga fra i 15 e i 16 metri. Quando nel settembre del 1994 le operazioni di recupero furono completate, tutti gli sforzi dei ricercatori si concentrarono sulla conservazione del relitto, sullo studio, e sulla raccolta di campioni per le analisi nel laboratorio dell'Istituto d'archeologia marina di Bodrum. La nave aveva conservato il piu' gran numero di oggetti sinora scoperti in un solo punto. Fra di essi c'erano: 10 tonnellate di lingotti di bronzo, una tonnellata di lingotti di stagno, ornamenti d'oro e di avorio, 175 barre di vetro, le piu' antiche e intere quantita' di vetro trovate sinora, uova di struzzo, vasi di terracotta provenienti da Cipro e dal Medio Oriente, frutta, olive, mandorle e una statuetta di bronzo di una divinita' femminile protettrice della nave. Fra i passeggeri che viaggiavano a bordo della nave gli esperti ritengono che ci fossero anche almeno due di origine micenea come risulta da alcuni timbri, spade e perle trovati fra i reperti. (ANSAmed).