La Procura della
Repubblica di Reggio Calabria ha avviato un'indagine sul mancato
tracciamento dei pazienti positivi al Covid da parte
dell'Azienda sanitaria provinciale. Il fascicolo, una sorta di
indagine conoscitiva, è stato aperto circa un mese fa dal
procuratore Giovanni Bombardieri e dall'aggiunto Gerardo
Dominijanni. L'indagine, di iniziativa della Procura della
Repubblica, riguarda anche i ritardi nell'espletamento dei
tamponi e del rilascio dei risultati. Al momento non ci sono
indagati.
I pm stanno cercando di verificare il motivo per il quale
pazienti positivi asintomatici e in quarantena sarebbero stati
di fatto abbandonati nelle loro abitazioni senza alcuna
comunicazione o assistenza da parte dell'Azienda sanitaria. In
sostanza, una volta messi in isolamento, sarebbero stati
impossibilitati a contattare il personale sanitario che si
doveva occupare di loro e fornire le indicazioni necessarie su
come gestire il periodo di quarantena.
Dai primi accertamenti eseguiti dai carabinieri, infine, pare
che la situazione sia dovuta alla carenza di organico nell'Unità
di igiene e sanità pubblica dell'Asp. Medici e infermieri
dovrebbero essere circa 60 ma in realtà sono solo 14 i
dipendenti nel dipartimento Prevenzione dell'Azienda guidata dai
commissari prefettizi dopo lo scioglimento per infiltrazioni
mafiose.
Con l'esplosione della pandemia, lo scorso marzo, erano state
autorizzate le assunzioni di personale sanitario. Questo non è
stato fatto e l'iter dei concorsi sarebbe stato avviato solo
dopo che la Procura ha iniziato gli interrogatori di alcuni
dipendenti dell'Asp.
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