Un parroco di Oppido
Mamertina, don Giovanni Modafferi, è stato denunciato dai
carabinieri del Nas di Reggio Calabria per aver aperto in
parrocchia una casa di cura senza autorizzazione omettendo,
contestualmente, la comunicazione alle autorità degli alloggiati
all'interno della stessa struttura.
La segnalazione alla Procura di Palmi è arrivata in seguito a
un'ispezione disposta nell'ambito di un'indagine coordinata dal
sostituto procuratore Rocco Cosentino. L'attività dei
carabinieri del Nas ha consentito al pm di appurare che nella
parrocchia Santa Maria Assunta del comune aspromontano, il
sacerdote aveva allestito una vera e propria casa di cura per
anziani non autosufficienti, senza alcuna autorizzazione. Gli
ospiti, secondo l'accusa, vivevano in un immobile con gravi
carenze igienico sanitarie e non idoneo per l'accoglienza di
soggetti con gravi patologie. Stando agli accertamenti eseguiti
dai militari del Nas, supportati dai carabinieri di Castellace e
dal personale del dipartimento di prevenzione dell'Asp di Reggio
Calabria, nella casa di cura abusiva c'erano sei ospiti, di cui
due su sedia a rotelle, alloggiati in stanze obsolete con mura
impregnate di umidità, distacco di calcinacci e mobili
fatiscenti. Secondo gli investigatori sarebbe stata a rischio la
loro stessa incolumità. Gli anziani, infatti, dormivano su letti
i cui materassi erano rivestiti da sacchi neri per i rifiuti
utilizzati al posto delle cosiddette "traverse". L'attività, che
rendeva al sacerdote circa 6mila euro al mese, è stata
immediatamente sospesa dal Comune di Oppido Mamertina e gli
anziani trasferiti in strutture autorizzate.
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