(V. '++ Bimbo di 4 anni annegato,polizia ..' ++ delle 7.21)
Gli indagati hanno "agito
servendosi di una rete più ampia, in sinergia con altri
soggetti, operanti tanto sulle coste tunisine quanto sulle coste
italiane e incaricati di sovrintendere alle fasi
dell'organizzazione della partenza e dell'arrivo". Lo scrive il
gip Irene Giani nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere
emessa, su richiesta della Procura di Reggio Calabria, nei
confronti di due cittadini della Sierra Leone, Mohamed Jor Ginho
Cissay di 20 anni e Joseph Konteh di 19, accusati di
favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte come
conseguenza dello stesso reato.
Stando alle indagini, coordinate dal procuratore Giovanni
Bombardieri e dal pm Federico Sardegna, entrambi sono ritenuti
gli scafisti che hanno guidato l'imbarcazione partita da Sfax,
in Tunisia, che il 12 luglio scorso si è ribaltata al largo di
Lampedusa provocando la morte di un bambino di 4 anni e la
scomparsa di altre 7 persone, 3 adulti ed altri 4 minori. Mentre
il primo, Mohamed Jor Ginho Cissay, subito dopo l'arrivo a
Reggio Calabria a bordo della nave "Dattilo", era stato fermato
il 13 luglio dalla squadra mobile diretta da Alfonso Iadevaia,
l'altro scafista è stato arrestato dalla squadra mobile di
Agrigento a Lampedusa dove, per motivi sanitari, era stato
accompagnato dopo il naufragio.
I due arrestati sono stati riconosciuti dai migranti
superstiti che, agli investigatori, hanno ricostruito i
concitati momenti in cui il barchino si è capovolto. Secondo il
gip Giani, che ha convalidato il fermo e ha emesso l'ordinanza
di custodia cautelare, il trasporto dei migranti "è stato
assicurato dagli indagati, mediante un'imbarcazione che, per
dimensioni e caratteristiche strutturali, era assolutamente
inadeguata ad affrontare il tragitto con la moltitudine dei
soggetti trasportati (circa 45/50, in modo da precludere ogni
capacità di movimento)".
"Tale circostanza - si legge sempre nel provvedimento di
arresto - era sicuramente idonea, in sé, ad esporre i passeggeri
a pericolo concreto per la loro vita o comunque per la loro
incolumità".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA