Dopo 15 mesi di arresti
domiciliari l'ex sindaco di Cosoleto Antonino Gioffré torna in
libertà. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame di Reggio
Calabria accogliendo il ricorso degli avvocati Fortunato Schiava
e Carlo Morace che hanno espresso soddisfazione per la decisione
dei giudici.
In seguito a due annullamenti con rinvio, disposti dalla
Corte di Cassazione, è stata così annullata la misura cautelare
disposta nel maggio 2022 nei confronti di Gioffré, accusato
dalla Dda di Reggio Calabria di scambio elettorale
politico-mafioso.
"La decisione della Corte di Cassazione - ricordano gli
avvocati Schiava e Morace in una nota stampa - aveva per la
seconda volta censurato l'ordinanza cautelare e la motivazione
del Tribunale, ritenute affette da vuoti argomentativi e
deduzioni sconfinanti nell'illazione".
Gioffré era stato coinvolto, quando era sindaco in carica,
nell'ambito dell'inchiesta "Propaggine" contro la cosca
Alvaro-Penna che ha portato, a novembre, allo scioglimento del
Comune per infiltrazioni mafiose. A Cosoleto, infatti, secondo i
magistrati "le elezioni amministrative del giugno 2018 sono
state pesantemente condizionate dalla cosca Alvaro in accordo
con il sindaco uscente Antonino Gioffré, poi nuovamente
candidato ed eletto".
Per la Cassazione però "non risultano segnalati elementi
indicativi dell'impegno degli appartenenti al sodalizio al fine
dell'acquisizione del consenso elettorale in favore di Gioffrè".
Nella sentenza della Cassazione, di cui ha dovuto tenere conto
il Tribunale del Riesame, gli ermellini parlano di "forzature
ricostruttive" e "argomenti ipotetici e congetturali che
revocano in dubbio la concludenza del giudizio di gravità
indiziaria".
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