(V. 'Palazzo di giustizia a Reggio Calabria ...' delle 14.09)
"Oggi è una giornata
importante perché guadagniamo tutto il tempo perduto. Non è
soltanto un impegno o una presentazione cartacea, ma una scelta
definitiva, condividiamo uno spunto che ci vede tutti insieme a
portare a termine quest'opera". Lo ha detto il viceministro alla
Giustizia Francesco Paolo Sisto oggi a Reggio Calabria per
presentare il progetto definitivo del nuovo Tribunale, un'opera
pensata negli anni novanta, iniziata nel 2005 e mai completata.
"La grande novità - ha aggiunto - è che, anziché aspettare i
tempi della burocrazia, abbiamo lavorato in parallelo su più
fronti e su più piani. Questo ha consentito di risparmiare quei
tempi che forse, magari per colpa di nessuno, ma per necessità
procedimentali, si erano persi negli anni scorsi. La giustizia
deve essere uno di quei parametri fondamentali perché un
cittadino deve sapere che quando entra in un palazzo di
giustizia non corre dei rischi se nulla ha commesso. E questa
fiducia si manifesta meglio se gli ambienti giudiziari sono più
idonei".
Per il viceministro è tutto "work in progress. È evidente -
ha sostenuto Sisto - che bisogna monitorare l'opera con
particolare attenzione. Le tecnologie saranno certamente
importanti, ma anche il rispetto dell'ambiente, rispetto dei
cittadini, rispetto del personale che lavora perché come si usa
dire in ambito di sicurezza sul lavoro non è soltanto la qualità
del lavoro ma anche il luogo di lavoro che fa la differenza. Un
luogo di lavoro più degno rende la giustizia più degna".
Alla presentazione ha partecipato anche la sottosegretaria
dell'Interno Wanda Ferro secondo la quale "il nuovo Palazzo di
giustizia è un'opera strategica per la città e per tutta l'area
metropolitana. È un'opera che, negli anni, ha visto tanti fermi,
tanti problemi e anche tanto degrado rispetto a quanto era stato
realizzato. C'è la volontà di restituire quello che per tanti
anni è stato negato, la possibilità per chi lavora all'interno
dei tribunali ma agli stessi cittadini che chiedono giustizia di
avere locali idonei e all'altezza di questo nostro millennio".
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