Ha visitato una donna
attestandone la cecità assoluta, ma la stessa era morta 19
giorni prima della data del consulto. Per questo motivo un
medico della provincia vibonese, è stato raggiunto da un
provvedimento del gip su richiesta della procura di Vibo
Valentia per l'interdizione dall'esercizio di un pubblico
ufficio perché ritenuto responsabile di falsa perizia. Ad
eseguire il provvedimento la Squadra mobile.
Il provvedimento nasce dalla denuncia presentata dalla
direzione provinciale dell'Inps di Vibo Valentia che ha
interloquito direttamente con il procuratore di Vibo Camillo
Falvo, che ha coordinato le indagini insieme al pm assegnatario
del procedimento. L'Inps ha segnalato la condotta tenuta dal
professionista, nominato perito dal giudice del lavoro di Vibo
nell'ambito di procedimento volto al riconoscimento dello stato
di invalidità civile, come cieca assoluta, della donna. Il
perito ha quindi prodotto la relazione nella quale dava atto di
aver visitato l'interessata e di aver riscontrato che la stessa
era affetta da cecità assoluta con diritto alla relativa
indennità di accompagnamento. Dalla documentazione, però, è
emerso che la donna non avrebbe mai potuto essere stata visitata
dal consulente tecnico nella data indicata, perché deceduta 19
giorni prima.
Per questo, su richiesta del pm, il gip ha interdetto il
medico disponendo che sia sospeso dall'esercizio del pubblico
ufficio di consulente tecnico d'ufficio e che gli siano
interdette totalmente le attività inerenti per la durata di sei
mesi.
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