L'imprenditore Fortunato
Amarelli è il nuovo presidente della Unione Imprese Centenarie
Italiane, associazione nata nel 2000 a Firenze e che oggi
abbraccia 46 aziende di 12 regioni d'Italia. Lo ha deciso
l'assemblea generale chiamata a rinnovare gli organi sociali per
il quadriennio 2024-2027. Amarelli succede all'imprenditore
fiorentino Eugenio Alphandery, che è stato alla guida
dell'Unione per tre mandati consecutivi.
Cinquantadue anni, calabrese di Rossano, il neo presidente
dell'Uici è amministratore delegato della Amarelli Fabbrica di
Liquirizia 1731. Laureato in Giurisprudenza, ha perfezionato il
suo percorso formativo alla Sda Bocconi di Milano e vanta
un'esperienza nel mondo dell'associazionismo.
"Continuerò con responsabilità - afferma Amarelli -
l'ottimo lavoro portato avanti dai miei predecessori Franco
Torrini ed Eugenio Alphandery. Le aziende centenarie
rappresentano un patrimonio inestimabile per il nostro Paese.
Non solo storia ma soprattutto ingegno, resistenza, resilienza e
tantissima innovazione, valori quanto mai essenziali soprattutto
in un periodo storico, dal futuro incerto, come quello che
stiamo vivendo". "L'Italia è sicuramente al primo posto per la
longevità delle sue imprese ma serve far comprendere ad aziende
e istituzioni che la valorizzazione dell'heritage aziendale può
avere ricadute economiche positive e diffuse".
Faranno parte del nuovo Cda anche Massimiliano Apollonio
(Apollonio Vini 1870), Giovanni Busi (Azienda Agricola
Travignoli 1473), Costanza Musso (M.A. Grendi dal 1828 Società
Benefit), Livio Sassolini (Busatti 1842) e Claudio Stefani (Gran
Deposito Aceto Balsamico Giuseppe Giusti 1605). A comporre il
Comitato di Indirizzo della Unione ci saranno invece Allegra
Antinori (Marchesi Antinori 1385), Silvia Belvedere (Mazzetti
d'Altavilla 1846), Piernicola Leone de Castris (Leone de Castris
1665), Giovanni Dorin (Officine Mario Dorin 1918), Niccolò
Manetti (Giusto Manetti Battiloro 1820), Stefano Mariotti
(Manifatture Sigaro Toscano 1818), Francesco Ricasoli (Barone
Ricasoli 1141), Domenico Scimone (Carpenè-Malvolti 1868),
Massimo Sella (Banca Sella 1886) e Giuseppe Villani (Villani
Salumi 1886).
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