"L'autonomia differenziata può
ulteriormente frammentare il Paese, un Paese che può diventare
classista con una gerarchizzazione territoriale che abbandona
il Sud al proprio destino e rischiamo di far diventare più
poveri quelli che sono già poveri. Questa è la nostra paura". A
dirlo il presidente dell'Anci e sindaco di Bari Antonìo Decaro,
oggi a Cosenza per partecipare ad un incontro pubblico sul tema
"No all'autonomia differenziata, si all'Italia dei comuni", con
il senatore del Pd Nicola Irto, l'arcivescovo di Cosenza mons.
Giovanni Checchinnato e il sindaco di Cosenza Franz Caruso.
"Noi - ha aggiunto Decaro - crediamo di aver dimostrato negli
anni di essere una classe dirigente che sa fare il proprio
dovere. Abbiamo dimostrato che siamo l'unico comparto di questo
Paese che quelle risorse le sta spendendo. Sono 230.000 gare su
35 miliardi assegnati direttamente ai comuni, 32,5 sono già
andati in gara, 12 miliardi e mezzo sono già stati assegnati. Io
non credo ci sia un ministero o un'agenzia dello Stato che abbia
fatto le stesse cose".
A giudizio di Irto, "è inaccettabile che ci siano
parlamentari calabresi che abbiano votato a favore e provano a
fare delle diversificazioni nei commenti. La verità è che questo
è un provvedimento voluto dalla Lega con un baratto politico con
Fratelli d'Italia e con la Meloni. Un baratto politico di
governo su altri provvedimenti, penso al premierato. Quindi è
del tutto evidente che questo è un provvedimento che ammazza il
Mezzogiorno e ammazza la Calabria".
Contrario all'autonomia anche mons. Checchinato. "Penso - ha
detto - che ad un cristiano, alla chiesa, sta un po' stretta. Il
problema vero è che in una famiglia chi dà il passo al cammino
sono gli ultimi, sono i più piccoli e allora questa legge mi
pare che non promuova gli ultimi, i piccoli, quelli che sono più
svantaggiati e semplicemente promuove ulteriormente i primi
della classe".
Per Caruso, infine, "è un pericolo per il Paese il progetto
presentato da Calderoli".
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