"L'avventura della
strada, la gioia dell'incontro con gli altri, la cura verso i
più fragili: questo deve animare il vostro servizio di
cardinali". E "fare la strada di Gesù significa, infine, essere
costruttori di comunione e di unità": "posando il suo sguardo su
di voi, che provenite da storie e culture diverse e
rappresentate la cattolicità della Chiesa, il Signore vi chiama
a essere testimoni di fraternità, artigiani di comunione e
costruttori di unità. E questa è la vostra missione".
E' quanto dice papa Francesco ai 21 nuovi cardinali creati
nel Concistoro di oggi, nell'omelia del rito nella Basilica di
San Pietro in cui consegna loro la berretta e l'anello. Tra loro
l'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia.
Commentando il Vangelo, il Pontefice sottolinea che "il tarlo
della competizione distrugge l'unità" e, "parlando della
competizione corrosiva di questo mondo", Gesù "è come se
dicesse: venite dietro a me, sulla mia strada, e sarete diversi;
sarete un segno luminoso in una società ossessionata
dall'apparenza e dalla ricerca dei primi posti".
"Questo può succedere anche a noi - avverte Francesco -: che
il nostro cuore perda la strada, lasciandosi abbagliare dal
fascino del prestigio, dalla seduzione del potere, da un
entusiasmo troppo umano per il nostro Signore". Per questo,
suggerisce ai neo-porporati, "è importante guardarci dentro,
metterci con umiltà davanti a Dio e con onestà davanti a noi
stessi, e chiederci: dove sta andando il mio cuore? In quale
direzione si muove? Forse sto sbagliando strada?".
"Purtroppo, la famiglia umana è sconvolta e sfigurata da
disuguaglianze, guerre e povertà in tante parti del mondo. Ci
piacerebbe guardare al futuro con speranza e vedere un mondo
finalmente pacificato. Siamo sicuri, Santo Padre, che resterà
sempre vivo il ricordo dei Suoi incessanti ed accorati appelli
per la pace, contro ogni guerra. Essi diventano oggi il nostro
augurio e la nostra preghiera", il neo-cardinale Acerbi, a nome
anche degli altri venti, nel suo indirizzo di omaggio e
ringraziamento al Papa.
E il tema della pace ricorre nella giornata di Francesco
anche nel suo saluto alla "martoriata Palestina" e nella sua
invocazione "basta guerre, basta violenze!" durante l'udienza ai
donatori di presepi e albero di Natale.
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