Mettere a sistema le tecnologie disponibili e prendere esempio dalla gestione virtuosa per ridurre la perdita di acqua del 70%. Così il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa - in una anticipazione della trasmissione 'Presa diretta' in onda questa sera su Rai 3 - in cui aggiunge che i fondi per le reti idriche potrebbero arrivare dalla lotta all'evasione, oltre che dall'Unione Europea. "Abbiamo una capacità di ricerca tecnico-scientifica gigantesca, come Paese Italia, Cnr, università. Abbiamo esempi concreti di gestori che in alcune parti d'Italia utilizzano modi per ridurre del 70% la perdita di acqua con attività non invasive sulle tubature. Mettiamoli a sistema", afferma Costa.
Osservando poi che in Italia i gestori sono più di 2.000, il ministro rileva che "il rapporto sul privato deve essere un rapporto di pieno monitoraggio del pubblico", non come "l'astratta forma di una circolare o di un decreto ministeriale", ma declinando "concretamente cosa si fa e come si fa". Per Costa "il privato deve essere organizzativamente forte.
Se immagino di vedere nel tempo una gestione total public, oggi non può essere così, ci sono delle contrattualistiche che esistono, ma è vero che dove si è lavorato bene si è lavorato bene". Quanto agli investimenti in reti idriche, innovazione e tecnologia, il ministro ritiene che "devono pagare tutti, perché noi abbiamo in molte parti d'Italia un'evasione contributiva troppo forte. E vediamo quanto recuperiamo. Poi abbiamo la possibilità di attingere a fondi europei, perché non lo facciamo?".