E' il Centro Italia la zona del paese in questo momento più colpita dalla siccità. In quasi tutto il Centro, il bilancio idrico 2022 è tra "molto" od "estremamente" secco. Il deficit solo grazie alle ultime piogge si aggira tra il 30% ed il 40%, con inevitabile impatto sugli ecosistemi. Al Nord la situazione è migliorata per le recenti piogge, mentre il Sud è al sicuro per le precipitazioni abbonanti. Lo si legge sul report settimanale dell'Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.
Si aggrava la situazione idrologica di Umbria e Lazio.
Nella prima, dove il deficit pluviometrico si attesta sul 40%, la situazione delle portate alle sorgenti è in molti casi peggiore dei siccitosi 2017 e 2012. Il lago Trasimeno (m.-1,54) ha un livello ben inferiore alla soglia critica. Il fiume Tevere viaggia intorno alla portata di 2 metri cubi al secondo, prossima quindi a quella del Minimo Deflusso Vitale.
Nel Lazio, il lago di Bracciano scende a cm. -138 sullo 0 idrometrico, livello più basso da dicembre 2020 mentre quello di Nemi cala di 13 centimetri in una settimana. In tutta la Regione le portate delle sorgenti sono eccezionalmente scarse.
In provincia di Viterbo è già stato necessario predisporre autobotti per 6.000 persone. Ad oggi sulla Capitale sono caduti 190 millimetri di pioggia, mentre normalmente a fine Settembre si raggiungono mm. 519,75 (quindi finora è piovuto il 36% della media).
La situazione è critica anche nelle Marche, dove mancano all'appello 143 millimetri di pioggia (ne sono caduti 310 su una media di mm.453) e la temperatura resta più alta di quasi 3 gradi. Confermando un trend regionale, che si trascina dall'anno scorso, la condizione di siccità più grave si registra nella provincia di Pesaro Urbino. Grave è la situazione delle sorgenti.