Sono 25 milioni gli uccelli selvatici catturati o uccisi nell'intera regione del Mediterraneo ogni anno principalmente per scopi alimentari, per sport o per essere utilizzati come uccelli da richiamo nella caccia. E l'Italia con con 5,6 milioni di uccelli uccisi o catturati ogni anno è al secondo posto dopo l'Egitto nella classifica di 18 Paesi esaminati. Lo affermano in gli scienziati di BirdLife International (di cui la Lipu è rappresentante per l'Italia) in un articolo pubblicato di recente nella rivista scientifica Bird Conservation International e diffuso dalla Lipu ieri in occasione della Giornata mondiale degli uccelli migratori
Il report The killing pubblicato lo scorso agosto evidenzia che sono venti aree a maggior intensità di caccia illegale concentrate in quattro Paesi: Cipro, Egitto, Libano e Siria. Il più alto numero di uccelli catturati o uccisi nella regione del Mediterraneo si registra in Egitto con 5,7 milioni, poi in Italia, e Siria 3,9 milioni. I dati sull'Italia, spiega la Lipu, parlano di una strage di fringuelli (tra i due e i tre milioni), pispole (500/900mila esemplari), pettirossi (300/600mila), frosoni (200mila/1 milione) e storni (100/500mila).
Le specie minacciate di estinzione più colpite dalla caccia illegale nel nostro Paese sono l'anatra marmorizzata, da 1 a 5 esemplari colpiti (pari 50% della popolazione nidificante), il nibbio reale, da 50 a 150 esemplari coinvolti (pari al 30% della popolazione nidificante) e il capovaccaio, tra 1 e 5 esemplari colpiti (20% popolazione nidificante). Gli uccelli colpiti dalla caccia illegale, tra le altre, includono la capinera (1,2-2,4 milioni di individui ogni anno), la tortora selvatica (tra le 300mila e le 900mila) e il tordo bottaccio (tra i 700mila e 1,8 milioni). In molti casi, i numeri sono stati ricavati in base all'uso di reti "mist-nets", di trappole utilizzate per l'uccellagione, di rametti (in inglese "limesticks") cosparsi di colla per la cattura di piccoli uccelli e dai ricoveri nei centri per il recupero della fauna selvatica.
Istituita nel 2006 per sensibilizzare sull'importanza della tutela degli uccelli migratori, la Giornata mondiale è organizzata da due istituzioni internazionali, Cms (Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici selvatiche) e Aewa (Accordo sulla conservazione degli uccelli migratori africani, europei e asiatici), che operano sotto l'egida del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (Unep) - ricorda il Ministero dell'Ambiente. La giornata aveva quest'anno come slogan "e quando i cieli diverranno silenziosi?". Una domanda che fa riferimento ai milioni di uccelli migratori che scompaiono con sempre maggiore frequenza a causa di uccisioni, catture, commerci illegali e altre minacce alla biodiversità. L'apporto degli uccelli migratori al nostro capitale naturale è purtroppo messo a rischio dalla mano dell'uomo.
L'apporto degli uccelli migratori al nostro capitale naturale è purtroppo messo a rischio dalla mano dell'uomo. Il ministero dell'Ambiente guidato da Gian Luca Galletti, già impegnato su vari fronti per la loro tutela, convocherà a breve una Conferenza per definire e adottare, insieme con il ministero dell'Agricoltura, le Regioni, le Forze dell'Ordine, le associazioni ambientaliste e venatorie, ulteriori misure necessarie per contrastare il fenomeno.
Esistono 2.000 specie di uccelli migratori - ricorda il ministero - , il 20% di tutte le specie conosciute, e migrano regolarmente. Più del 40% è in declino e quasi 200 sono minacciate. Dal 1980 il numero di fanelli è dimezzato, mentre gli uccelli dei terreni agricoli hanno perso, nello stesso periodo, più di 300 milioni di esemplari. Ogni anno milioni di uccelli vengono uccisi dalle reti lungo le coste del Nordafrica.
L’ILLEGAL KILLING NEL MEDITERRANEO
Uccelli illegalmente uccisi/catturati ogni anno (min – max)
1. Egitto 5,700,000 (741,000 – 10,600,000)
2. Italia 5,600,000 (3,400,000 – 7,800,000)
3. Siria 3,900,000 (2,900,000 – 4,900,000)
4. Libano 2,600,000 (1,700,000 – 3,5000,000)
5. Cipro 2,300,000 (1,300,000 – 3,200,000)
6. Grecia 704,000 (485,000 – 922,000)
7. Francia 522,000 (149,000 – 895,000)
8. Croazia 510,000 (166,000 – 855,000)
9. Libia 503,000 (325,000 – 680,000)
10. Albania 265,000 (206,000 – 325,000)
11. Spagna 254,000 (103,000 – 405,000)
12. Tunisia 139,000 (50,400 – 227,000)
13. Serbia 133,000 (104,000 – 163,000)
14. Montenegro 130,000 (64,000 – 197,000)
15. Malta 108,000 (5,800 – 211,000)
16. Territori Autorità palestinese 89,700 (70,000 – 109,000)
17. Portogallo 82,400 (32,400 – 133,000)
18. Marocco 74,400 (23,400 – 125,000)