Così Giampiero Sammuri, presidente
del Parco
dell'Arcipelago Toscano, in merito alla polemica
sull'abbattimento dei mufloni all'Isola del Giglio.
"Si tratta di attività di controllo che vengono svolte da
tutti i parchi - sottolinea -.
Solo l'anno scorso, considerando
anche uno stop di tre mesi per l'emergenza Covid, nei parchi
nazionali sono stati abbattuti 5000 ungulati, tra cinghiali,
cervi e mufloni. In Toscana il Parco di Migliarino San Rossore
ha abbattuto 1300 daini. In 25 anni di esistenza il parco
dell'Arcipelago Toscano ha abbattuto 2100 mufloni tra Elba,
Giglio e Capraia. Al Giglio in particolare 97 in 10 anni".
Sammuri ricorda che solo "la Regione Toscana ha redatto un piano
di abbattimento per il muflone che in quest'annata ne prevede
434, in attività venatoria. Al Giglio stimavamo da 40 a 80
mufloni presenti, che vanno eradicati". Per la prima volta il
Parco quest'anno, con fondi del progetto Life, ha iniziato a
catturare i mufloni, attività che proseguirà nei prossimi mesi
affiancando gli abbattimenti. "Dalla primavera a oggi ne abbiamo
catturati 20 - spiega ancora Sammuri -: 10 sono stati trasferiti
in un centro di recupero animali a Semproniano (Grosseto), e 10
in un'azienda agricola a Miemo, in provincia di Pisa.
Attualmente dunque sull'isola stimiamo tra 20 e 60 mufloni. Le
attività di cattura continuano, anche se molto dispendiose, gli
altri mufloni saranno cacciati". "Dispiace che a fronte di
questo grande sforzo - conclude -, fatto anche per venire
incontro alla sensibilità degli animalisti, ci siano tutte
queste critiche nei nostri confronti, anche di stampo
negazionista dicendo che il muflone è stato portato al Giglio
perché in via di estinzione, quando invece è specie aliena e
invasiva". (ANSA).