(ANSA) - ROMA, 02 SET - Il Mediterraneo è il mare più invaso
al mondo da pesci esotici: 200 nuove specie sono arrivate in
queste acque negli ultimi 130 anni, a causa del cambiamento
climatico ma anche introdotte dall'uomo in modo accidentale e
non. Lo afferma uno studio italiano dell'Istituto per le risorse
biologiche e biotecnologie marine del Cnr (Cnr-Irbim) di Ancona,
pubblicato sulla rivista Global Change Biology. La ricerca ha
ricostruito la storia delle invasioni biologiche nel mare
nostrum, che ne hanno cambiato la storia in modo irreversibile.
"Lo studio dimostra come il fenomeno abbia avuto una
importante accelerazione a partire dagli anni '90 - dice Ernesto
Azzurro, che ha guidato i ricercatori - e come le invasioni più
recenti siano capaci delle più rapide e spettacolari espansioni
geografiche". La principale porta di ingresso di questa
colonizzazione è il canale di Suez, che ha portato nel
Mediterraneo specie del Mar Rosso, tra le più rappresentate e
problematiche. Ma ci sono anche altri importanti vettori, come
il trasporto navale, il rilascio da acquari e lo stretto di
Gibilterra.
"Alcune di queste specie costituiscono nuove risorse per la
pesca, ben adattate a climi tropicali e già utilizzate nei
settori più orientali del Mediterraneo", spiega il ricercatore.
"Allo stesso tempo, molti 'invasori' provocano il deterioramento
degli habitat naturali, riducendo drasticamente la biodiversità
locale ed entrando in competizione con specie native, più
vulnerabili", aggiunge. "Il ritmo della colonizzazione è così
rapido da aver già cambiato l'identità faunistica del nostro
mare, pertanto ricostruire la storia del fenomeno permette di
capire meglio la trasformazione in atto". (ANSA).