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Manovra: Federparchi,per fauna selvatica servono specialisti

Cacciatori non sempre sanno come fare e non sono previsti corsi

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - "C'è ampia discussione e confusione sulla norma per il controllo della fauna selvatica. Non viene aperta la caccia in nessuna zona dove oggi è vietata, né in città né tantomeno nelle aree naturali protette. Già con le leggi vigenti è possibile svolgere attività di controllo in tali aree, nei soli parchi nazionali e regionali nel 2021 sono stati abbattuti oltre 16.000 cinghiali". Lo afferma Federparchi commentando in una nota la misura inserita in manovra e spiegando in particolare che "la norma va a modificare la legge 157/92 (che riguarda la fauna selvatica) e non la 394/91, che riguarda le aree protette".

L'emendamento, prosegue la federazione, "contiene aspetti positivi e criticità. È stata tolta la dicitura ambigua che richiedeva 'metodi ecologici' prima di usare catture e abbattimenti. Il legislatore forse pensava a 'metodi non cruenti', ma per come era scritta non voleva dire nulla. E' anche positivo che fra le motivazioni degli interventi sia stata inserita la 'sicurezza stradale'. Troppi gli incidenti, anche gravi, causati soprattutto dai cinghiali. E' invece inutile e dannoso - prosegue Federparchi - limitare la possibilità degli interventi di controllo ai soli cacciatori per due motivi. Il provvedimento riguarda tutta la fauna selvatica, non solo quella oggetto di caccia, e se un cacciatore può possedere il know how per le operazioni di controllo che riguardano specie cacciabili (cinghiali, cervi, daini, mufloni etc.), nulla sa di come si deve intervenire su altre specie, soprattutto aliene (scoiattolo grigio, procione, parrocchetto etc.). Occorre l'ausilio di specialisti per la buona riuscita delle azioni. Stante il crescente problema delle specie invasive/aliene si stanno formando sempre più imprese specializzate nel loro controllo.

Questa sarebbe la soluzione migliore, molti parchi hanno già stipulato contratti a tale scopo".

Altra criticità, secondo la federazione, sta nel fatto che non sia previsto un corso per abilitare i cacciatori: "caccia e controllo sono cose diverse, anche se lo strumento può essere sempre l'arma da fuoco, ma il controllo presuppone la conoscenza di problematiche più ampie". (ANSA).

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