Quattordici miliardi di euro di danni all'agricoltura italiana in dieci anni a causa dei cambiamenti climatici. La denuncia arriva dalla Coldiretti sulla base dei dati del CREA nel commentare il rapporto della Fao in vista della conferenza dell'Onu sul clima di Parigi: eventi estremi, tra cui in particolare siccità e forti piogge a carattere alluvionale, sarebbero le cause principali dei disastri in Italia. L'evento avverso più rilevante per l'agricoltura è la siccità, in termini di danni economici a carico soprattutto delle produzioni, che ha interessato maggiormente le aree del Nord e del Centro Italia; i danni delle forti piogge - continua la Coldiretti - riguardano sia le produzioni, sia le strutture e le infrastrutture, con rispettivamente il 30, 40 e 30% dei dati complessivi. Le aree più colpite si trovano Nord Italia e nel Sud (Campania, Puglia e Sicilia). Tra le cause principali la tropicalizzazione del clima, che ha reso il territorio più vulnerabile: il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense, con bombe d'acqua che il terreno non riesce ad assorbire. A contribuire a questa situazione, conclude la Coldiretti, un modello di sviluppo sbagliato che ha tagliato del 15% le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata capace di assorbire l'acqua.