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Galletti, limite 1,5 gradi deve essere vero obiettivo finale

Senato approva mozione maggioranza sul clima con 157 si'

Redazione ANSA

ROMA - "Chiederemo che all'interno dell'accordo ci sia l'indicazione di almeno 1,5 gradi, che può essere il vero obiettivo finale, anzi io dico deve diventare il vero obiettivo finale", magari a mano a mano che si vedono i risultati e si avanza con il processo. Così il ministro Gian Luca Galletti parlando in Aula al Senato prima del voto sulle mozioni sul clima, anche in relazione alla Conferenza mondiale sul clima Onu in corso a Parigi, dove "l'obiettivo concordato, ma non ancora sufficiente, è i 2 gradi".

''L'obiettivo di almeno due gradi'' di aumento della temperatura media globale, spiega Galletti, è quello ''concordato ma non è ancora sufficiente, è ancora troppo poco; per esempio le piccole isole non si salvano: l'obiettivo dovrebbe essere 1,5''. ''Ci sono dei punti ancora sospesi, ancora da risolvere, su cui ci sarà una discussione molto intensa - osserva il ministro - Uno è il tema della differenziazione: un tema aperto sul quale la Cop21 dovrà essere molto chiara; quello che noi chiederemo come Europa e come Italia è una differenziazione dinamica, cioè che tenga conto della situazione vera di ogni Paese, e del fatto che ci sono Paesi oggi emergenti che tra qualche anno saranno avanzati. Questa è una cosa importante perché i Paesi sviluppati sono Paesi donatori''. Altra questione è capire ''come arrivare alla neutralità carbonica al 2100. Noi siamo per una traiettoria'' che abbia delle tappe intermedie. Il ministro ricorda però che ''la governance del processo'', cioè il ''sistema con il quale condurremo in porto'' i target di Parigi è ''importante quanto i risultati stessi''; per questo la governance deve prevedere un ''monitoraggio costante, che noi vorremmo fosse triennale o quinquennale, e un set di informazione paragonabili tra di loro per poter fare un confronto tra i Paesi''.

Parigi 'confine' tra nuova e vecchia economia
"Parigi sarà la linea di demarcazione tra la vecchia e la nuova economia: l'obiettivo e il faro principale oggi è il rispetto dell'ambiente; un tema principale che coinvolge le politiche industriali", ha aggiunto il ministro Galletti al Senato. L'accordo che uscirà da Parigi, aggiunge, "non sarà più un vincolo economico ma una grande opportunità, perché tutti i Paesi vanno verso quella direzione. Da Parigi non si torna più indietro". ''Sono due gli interventi che mi fanno sperare di più in un accordo positivo della Cop21 - osserva Galletti - uno è quello del presidente Obama'' che rappresenta ''un riconoscimento della responsabilità che quel Paese si assume verso tutto il mondo. L'altro è quello del presidente cinese, con la Cina che annuncia impegni ecologici in cima all'agenda dei prossimi anni''. ''La strada che Parigi sta prendendo è sicuramente positiva, bisogna trasformare queste parole in atti concreti - rileva il ministro - C'è una grande differenza tra le Cop fatte fino a oggi e questa di Parigi, anche per la sensibilità cresciuta nel mondo'': che per esempio si rispecchia nella differenza tra il protocollo di Kyoto (i Paesi rappresentavano il 12% delle emissioni) e quanto sta avvenendo a Parigi (impegni finora da parte di 163 Paesi per il 96% delle emissioni). ''Una fotografia diversa tra il 1997 e il 2015 che ci dice due cose - prosegue Galletti - che la coscienza ambientale è cresciuta a dismisura, e che oggi c'è una responsabilità da parte di tutti per combattere i cambiamenti climatici''.

Senato approva mozione maggioranza sul clima con 157 si'
L'Aula del Senato ha approvato la mozione di maggioranza, che porta la prima firma della senatrice del Pd Laura Puppato, sulle politiche per la lotta ai cambiamenti climatici. Questo anche in occasione della Cop21, la Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite a Parigi. I voti favorevoli sono stati 157, i contrari 31, gli astenuti 58. l dibattito sul clima è arrivato a Palazzo Madama dopo quello alla Camera della settimana scorsa. Anche lì è stata approvata una risoluzione della maggioranza. Il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, prima della pausa per l'esame delle mozioni aveva chiesto che ci fosse la più ampia "condivisione" e che anzi ci fosse "unità". Alla ripresa, e comunque prima del voto, Galletti aveva detto: "Chiedo di essere chiari nelle mozioni perché saranno un valido contributo per me e per i parlamentari presenti a Parigi per condurre la trattativa nel migliore dei modi possibili".

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