ROMA - Se il livello del mare sale, la colpa è dell'uomo.
Fino al 1950 le emissioni di gas serra e aerosol hanno determinato solo il 15% dell'innalzamento degli oceani, ma già dopo il 1970 il contributo delle attività umane è diventato prevalente rispetto alla variabilità naturale, rappresentando circa il 70%. A dirlo è uno studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change.
Gli esperti hanno preso in esame le cause dell'innalzamento dei mari - dovuto allo scioglimento dei ghiacci e all'espansione termica degli oceani - nell'arco degli ultimi 115 anni. Tra queste ci sono i gas serra, le particelle inquinanti in atmosfera, la variabilità naturale determinata ad esempio da fenomeni come El Nino, i livelli di radiazione solare e le eruzioni vulcaniche.
Stando all'analisi, tra il 1900 e il 1950 il fattore principale che ha contribuito all'innalzamento del livello del mare è stata una reazione climatica naturale alla Piccola era glaciale, periodo terminato intorno al 1850 e caratterizzato da un forte abbassamento della temperatura nell'emisfero settentrionale. L'influenza dell'uomo ha iniziato a crescere nel 1950 ed è diventata predominante dopo il 1970 a causa dell'effetto cumulativo dei gas serra. Sulla crescita del livello del mare nel XX secolo, concludono gli esperti, la variabilità naturale ha avuto solo un piccolo impatto.