ROMA - L'aumento della temperatura globale raggiungerà la soglia dei 2 gradi centigradi, cioè il limite massimo fissato a livello internazionale, nel 2050, a meno che non vengano messe in campo misure più incisive per contenere le emissioni di gas serra. È quanto sostiene lo studio "La verità sul cambiamento climatico", scritto da sette scienziati tra cui Sir Robert Watson, ex capo del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) dell'Onu, e l'italiano Carlo Carraro.
Nel dicembre scorso quasi duecento governi hanno siglato l'accordo di Parigi sul clima, che prevede di contenere il riscaldamento terrestre "ben al di sotto dei 2 gradi", e possibilmente entro un grado e mezzo. L'obiettivo di 1,5 gradi "è già stato quasi sicuramente mancato", spiega lo studio, secondo cui quella soglia sarà raggiunta nel 2030.
Ma se anche tutti gli Stati rispettassero tutti gli impegni presi in occasione dell'intesa parigina, ciò non basterebbe per restare al di sotto dei 2 gradi. Per centrare questo obiettivo bisognerebbe infatti portare le emissioni globali dai 54 miliardi di tonnellate attuali a 42 miliardi nel 2030, si legge nel report. Invece con le misure promesse le emissioni al 2030 sarebbero ancora tra i 52 e i 57 miliardi di tonnellate.
"Se i governi vogliono provare davvero a rimanere sotto i 2 gradi - ha evidenziato Watson - allora devono duplicare o triplicare gli sforzi rispetto alle promesse di Parigi".