TAORMINA - Rivoluzione energetica e lotta ai cambiamenti climatici per fermare le guerre e rispondere alle migrazioni. E' questo il messaggio di Legambiente ai sette leader riuniti a Taormina. Secondo l'associazione ambientalista, la lotta al terrorismo è l'unico punto che sembra raccogliere unità d'intenti nell'agenda del G7, mentre il commercio e il clima, in particolare,sono al momento oggetto di divisione. Per Legambiente, invece, "il compito prioritario di questo G7 è definire, con parole chiare, una prospettiva nuova sulla gestione globale della questione migratoria. Perché le migrazioni pongono alle istituzioni internazionali una sfida che le raccoglie tutte. E i termini della questione non possono essere ridotti a terrorismo e sicurezza, che sono solo due aspetti di una crisi ben più vasta fatta di guerre, clima e povertà. Cioè di gestione e sfruttamento delle risorse, a cominciare da quelle energetiche, oltre che di controllo del territorio". La rivoluzione energetica e la lotta per contrastare i cambiamenti climatici rappresentano secondo Legambiente "l'antidoto strategico più sicuro per costruire una seria giustizia climatica a livello globale, premessa indispensabile per ridurre la povertà, marginalizzare le cause di conflitto, ridurre i flussi migratori e provare a invertire quella che in modo così incisivo Papa Francesco ha definito, già due anni fa, 'la terza guerra mondiale a pezzi'". Questo, conclude, "è il momento di fermare la guerra".