ROMA - Un appello al Governo e al ministro dell'Economia per fare in modo che l'Italia superi la cultura delle emergenze climatiche, per lavorare invece su pianificazione, programmazione e gestione dei territori. A lanciarlo è il presidente dell'Anbi, Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, Francesco Vincenzi, in occasione dell'assemblea annuale, per mettere fine ad un ''fatalismo dilagante''.
''Occorre voltare definitivamente pagina - ha detto il presidente - programmando investimenti pluriennali sul contrasto al dissesto e alla siccità, cogliendo l'opportunità offerta dal Piano Nazionale di Sviluppo Rurale e dal Fondo di Sviluppo e Coesione per le infrastrutture irrigue''.
Sul contrasto al dissesto idrogeologico, in particolare, Vincenzi ha precisato che le importanti risorse della Legge 232/2017 sono destinate soprattutto alle aree metropolitane, ignorando le aree interne del Paese e le rurali; un'ineguaglianza sgradevole che, secondo l'Anbi, non può più essere sottaciuta. L'Associazione, da parte sua, è pronta a fare la sua parte, mettendo a disposizione progetti e conoscenza del territorio.
''Il Piano di Mitigazione del Rischio Idrogeologico, il Piano Nazionale degli invasi, Irriframe - ha ricordato il presidente - sono strumenti per rispondere alla richiesta di risposte vere da parte dei territori''. Infine il presidente ha ribadito l'impegno anche in Europa con la nuova associazione 'Irrigants d'Europe', che ha messo insieme Italia, Francia, Spagna e Portogallo, le quattro grandi nazioni che irrigano. ''E' soprattutto in Europa - ha concluso - che dovremo andare a trovare risorse aggiuntive per migliorare ulteriormente la gestione della risorsa irrigua''.