Fridays For Future. "Il 12 Maggio Fridays For Future manifesterà in tutta Italia per denunciare le responsabilità di Eni nella crisi climatica e nella devastazione ambientale dei territori in cui opera. Il giorno dell'assemblea degli azionisti della prima azienda italiana di idrocarburi, che si terrà online e a porte chiuse, torniamo a manifestare contro Eni, che cerca di ripulire la sua immagine mostrandosi in prima linea nella produzione di rinnovabili, mentre continua ad investire in gasdotti, oleodotti e petroliere". Lo scrive il movimento di Greta Thunberg in un comunicato.
Mercoledì saranno organizzati presidi a Ravenna, per contrastare il progetto di cattura e stoccaggio di CO2, a Milano, a Licata (Agrigento) per opporsi a nuove perforazioni in mare, a Stagno (Livorno), contro il progetto di bioraffineria, a Presenzano (Caserta) contro la nuova centrale turbogas, e a Roma (già da oggi).
FFF sottolinea come "sia ora che anche lo stato, che è azionista di maggioranza di Eni, si renda conto dell'urgente necessità di abbandonare il modello fossile e le multinazionali che lo perpetuano, interrompendo ogni forma di finanziamento e legittimazione nei loro confronti e investendo in un reale processo democratico di transizione ecologica. Non un euro del Next Generation EU dovrebbe finire nelle mani di chi inquina e distrugge, che ad oggi dovrebbe unicamente occuparsi di bonificare le aree che ha devastato." (ANSA).
Extinction Rebellion. L'associazione ambientalista Extinction Rebellion Italia (XR) annuncia che mercoledì 12, in occasione dell'assemblea degli azionisti di Eni, alla mattina terrà un presidio dalle 9 alle 13 davanti alla sede della società a Roma. Al pomeriggio dalle 17 parteciperà alla manifestazione di Ravenna contro il progetto di stoccaggio del carbonio (CCS, Carbon Capture and Storage), insieme a GreenPeace, Fridays for Future e Rise Up for Climate Justice.
Mobilitazioni sono in programma anche a Milano, Napoli e in altre città italiane.
Extinction Rebellion Italia chiede al Governo di "cessare la connivenza con il cane a sei zampe, principale responsabile italiano delle emissioni di gas serra e del collasso climatico ed ecologico".
Per l'associazione "i progetti pilota sul CCS nel mondo raccontano una tecnologia con una grossa inefficienza nella cattura, molto costosa, non consolidata, energivora e che perpetua lo sfruttamento dei pozzi e del fossile".
"Il Governo deve fare scelte coraggiose - scrive Extinction Rebellion - e introdurre le assemblee dei cittadini, reale strumento di democrazia deliberativa su questioni che, come il CCS, riguardano il benessere e il futuro di tutti. Sulla base delle migliori evidenze scientifiche, le assemblee delibereranno su strategie e percorsi da attuare per trasformare la società in chiave di neutralità di emissioni e rispetto dei sistemi ecologici, in equità con tutti gli esseri viventi".
Greenpeace. "Svelare il bluff dell'azienda che punta sul greenwashing per continuare a estrarre e bruciare impunemente gas fossile e petrolio". Questa la motivazione alla base dell'azione di martedì mattina degli attivisti di Greenpeace di fronte al quartier generale a Roma dell'Eni, alla vigilia dell'assemblea dei soci di mercoledì 12 maggio. Gli attivisti in kayak hanno aperto degli striscioni, mentre nel laghetto all'Eur di fronte alla sede di Eni è stata collocata la riproduzione galleggiante di un iceberg che si scioglie, per rappresentare - viene spiegato - "i drammatici impatti dell'emergenza climatica".