I ghiacciai sulle Alpi italiane mostrano "un marcato regresso dei settori frontali" a causa dei cambiamenti climatici: dal 2019 al 2020 sul settore orientale il massimo ritiro, pari a 83,5 metri, si è registrato nel Ghiacciaio di Saldura Meridionale, mentre sul settore centrale la fronte del Ghiacciaio dei Forni è arretrata di oltre 48 metri.
Stessa sorte sta toccando anche al Glacionevato del Calderone, sul Gran Sasso, in Abruzzo. E' quanto emerge dalla seconda edizione della Carovana dei ghiacciai, la campagna realizzata da Legambiente con il supporto del Comitato Glaciologico Italiano (Cgi).
Nel report l'associazione ambientalista fa il punto, attraverso una serie di schede e grafici, sui tredici ghiacciai alpini italiani, incluso il glacionevato appenninico del Calderone, dopo la campagna realizzata dal 23 agosto al 13 settembre 2021. Le osservazioni delle tappe della Carovana sono state confrontate con i dati complessivi della campagna glaciologica 2019-2020 svolta dagli operatori del Comitato glaciologico italiano.
Il quadro "nel complesso preoccupante", secondo Legambiente indica "l'urgenza di intervenire definendo al più presto approfonditi piani di gestione e di adattamento al clima su scala regionale e locale - spiega Giorgio Zampetti, direttore generale della ong - e approfondendo le ricerche sulle variazioni dei ghiacciai e del permafrost e le conseguenze economiche della crisi climatica". La Strategia nazionale delle aree interne, "anche attraverso i fondi europei in arrivo, potrebbe costituire un'occasione imperdibile per costruire soluzioni comuni a problemi ricorrenti, favorendo al contempo paradigmi condivisi" spiega Vanda Bonardo, responsabile Alpi Legambiente.