"Se la guerra durerà a lungo, ovviamente questo renderà molto complicato rimanere entro 1,5 gradi" di riscaldamento globale dai livelli pre-industriali.
"Dipende da quello che avviene con la guerra, dove va e quanto a lungo dura. Se miracolosamente riusciremo a trovare un modo per risolvere alcuni dei problemi fondamentali nei prossimi sei mesi, poi forse potremo accelerare tutto insieme". Lo ha detto l'inviato speciale per il clima del prrsidente Usa, John Kerry, in una intervista al quotidiano britannico Guardian.
"Più a lungo va avanti, più difficile diventa stare dentro 1,5 gradi - ha proseguito Kerry -. Lo sforzo per stare entro 1,5 gradi ha trovato un ostacolo inaspettato, la guerra, e una sfortunata e pericolosa ripresa delle 'vecchie pratiche' da parte di alcune parti, che minaccia l'accelerazione necessaria per finire il lavoro. Tocca a noi spingere indietro il passato e continuare col processo".
"La distruzione causata dalla guerra in Ucraina sta costringendo i paesi a ripensare la loro dipendenza dai combustibili fossili - ha detto ancora Kerry -. Gli impegni della Cop26 non sono mai stati da conseguire in sei mesi, un anno o due anni. Sono impegni per il 2030. Un intoppo di alcuni mesi può essere qualcosa che possiamo aggirare o superare".
L'inviato Usa per il clima ha detto che "gli Stati Uniti aumenteranno la loro produzione di gas naturale, nonostante i loro obiettivi climatici, per aiutare gli alleati a rimpiazzare i combustibili fossili russi. Il gas dagli Stati Uniti produce emissioni di carbonio più basse del gas russo, a causa di un processo di estrazione più efficiente. Il gas è sempre stato parte della transizione dai combustibili fossili e verso una nuova economia energetica. Ma non vogliamo costruire una nuova enorme infrastruttura intorno al gas destinata ad essere abbandonata dopo un certo numero di anni".