Si è conclusa venerdì 13 a Copenhagen la riunione dei ministri dell'Ambiente per fare il punto sull'attuazione degli impegni per il clima presi alla Cop26 di Glasgow nel novembre scorso e per preparare la prossima Cop27 di Sharm El-Sheikh in Egitto, dal 7 al 18 novembre 2022.
"Abbiamo discusso di adattamento, mitigazione, riduzione delle emissioni e finanza climatica - ha spiegato all'ANSA l'ambasciatore Alessandro Modiano, inviato speciale dell'Italia per il clima -. L'obiettivo era soprattutto mantenere alta l'attenzione dei governi sugli impegni presi alla Cop26. Si è parlato di come raggiungere l'obiettivo del Fondo da 100 miliardi all'anno per la decarbonizzazione dei paesi più poveri (previsto dall'Accordo di Parigi e non ancora attuato, n.d.r.).
E' andata avanti la discussione sulle compensazioni per i loss and damages (perdite e danni) ai paesi più colpiti dal cambiamento climatico. Su mitigazione a adattamento l'Italia è in una posizione positiva, grazie agli impegni di decarbonizzazione presi a livello di unione europea".
A Copenhagen si è parlato anche degli effetti della guerra in Ucraina sugli sforzi per la decarbonizzazione: "C'è una spinta a trovare nuove fonti di approvvigionamento di gas - ha detto Modiano -, ma anche una spinta ad accelerare sulle rinnovabili.
La guerra porta a una transizione ecologica più rapida".
La riunione, iniziata ieri (giovedì 12 maggio), era organizzata dal governo della Danimarca, dal presidente della Cop26 di Glasgow, Alok Sharma, e da quello della Cop27 di Sharm, il ministro egiziano degli Esteri Sameh Shoukry. Erano rappresentati 35 paesi, in prevalenza dell'Occidente, dell'Africa e dei paesi insulari. Gli Stati Uniti hanno mandato una delegazione tecnica, la Cina l'ambasciatore in Danimarca.
India e Turchia non erano presenti, il Brasile ha mandato un video del ministro dell'Ambiente. La Russia non era stata invitata.