L'emergenza acqua sta rapidamente estendendosi al Centro Italia: è questo il dato che emerge dal report settimanale dell'Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche.
L'associzione dei consorzi di bacino italiani parla della "prima stagione in cui si evidenziano in maniera massiva le conseguenze dei cambiamenti climatici sulla Penisola".
In Toscana, l'Arno, ha flussi dimezzati rispetto alla media mensile, l'Ombrone è ridotto ad uno stato torrentizio. Nelle Marche, il fiume Sentino tocca già il minimo storico, come Esino e Nera. In Umbria, gli invasi del lago Trasimeno e della diga Maroggia sono praticamente dimezzati rispetto agli anni scorsi e il fiume Tevere registra il livello più basso dal 1996.
In Lazio, grave è la situazione dell'Aniene, crolla la portata del Sacco, così come in calo sono i livelli dei laghi di Nemi e Bracciano.
Al Nord, secondo l'Anbi il delta del Po è conquistato ormai per 30 chilometri dalla risalita del cuneo salino, registrata a Goro con l'alta marea. Lungo tutta l'asta, il più importante fiume italiano è al di sotto dei minimi storici. In rapida decrescita sono i grandi laghi del Nord Italia: il Maggiore si è abbassato di 20 centimetri, il Lario di oltre 30 e l'Iseo di cm. 7. In Lombardia e in Piemonte sono ormai completamente esaurite, con 2 mesi d'anticipo, le riserve di neve. Anche gli invasi idroelettrici sono ai minimi storici. In Valle d'Aosta, uno studio della Società Meteorologica ha certificato la grave condizione in cui versano i ghiacciai del Grand Etrét (Valsavarenche) e Ciardoney (Val Soana). Le portate dei fiumi piemontesi da diverso tempo sono inferiori del 30% alle portate medie. Niente più neve sui monti e falde a secco) in Veneto, con i fiumi ai livelli minimi. Migliore la sitauzione idrica al Sud. In Campania permane il rischio di siccità nel bacino idrografico del Liri-Garigliano e Volturno, ma salgono i livelli idrometrici dei principali fiumi. In Puglia, i bacini trattengono volumi d'acqua in linea con quelli del positivo 2021, ma in Basilicata la risorsa stoccata cala di oltre 16 milioni di metri cubi. La Sicilia è sorprendentemente al riparo dalla siccità, grazie ai buoni livelli registrati nei bacini nel mese di maggio (+20% rispetto all'anno scorso).