(Di Laura Giannoni)
Impresa storica rimandata per il Solar Impulse 2. L'aereo a energia solare, che sabato scorso era partito dalla Cina alla volta delle Hawaii per una sei giorni di volo no stop, è stato costretto a un atterraggio non previsto in Giappone per il peggiorare delle condizioni meteo. Il velivolo monoposto, giunto alla settima tappa del suo giro del mondo senza una goccia di carburante, si è fermato a Nagoya, da dove ripartirà non appena il tempo lo consentirà.
TOPIX China Solar Plane
André Borschberg, il pilota che insieme a Bertrand Piccard sta portando avanti il viaggio intorno alla Terra per lanciare il messaggio che un futuro basato sulle energie rinnovabili è possibile, non ha nascosto il disappunto per il fronte di aria fredda che ha interrotto la sua avventura, ma sembra averla presa con filosofia: "I progetti pionieristici - ha twittato - richiedono perseveranza. Io e Bertrand andremo avanti non appena le condizioni lo permetteranno".
Piccard, dal canto suo, si è detto comunque soddisfatto delle performance dell'aereo fino a questo momento, anche durante il volo nottuno. "Nella vita le cose non vanno sempre come vuoi: a volte devi adattarti. Si chiama natura", ha detto, sottolineando che il Solar Impulse 2 ha appena compiuto il volo più lungo mai fatto a energia solare, sia per la distanza che per la durata, di circa 40 ore.
Il velivolo era partito alle 20,40 ora italiana di sabato con Borschberg pronto a vivere per sei giorni e sei notti in una cabina di appena 3,8 metri cubici, non pressurizzata e quindi esposta a una notevole escursione termica (dai 35 gradi di giorno ai -20 della notte), su un sedile reclinabile per consentire esercizi di stretching e una seduta removibile per accedere ai servizi igienici.
Il pilota svizzero si è preparato per mesi al tour de force praticando yoga ed esercizi specifici, compresi quelli per il sonno polifasico: a bordo gli è consentito di riposare solo con una serie di sonnellini non più lunghi di 20 minuti, dopo di che è svegliato dal lampeggiare dei suoi occhiali, mentre dei bracciali vibrano ai cambiamenti d'altitudine.
Il "viaggio della vita", come egli stesso lo ha definito, è però solo rimandato. Appena il meteo sarà favorevole il 62enne ex pilota di caccia tornerà a bordo per portare a termine la prima traversata mondiale del Pacifico alimentata dal sole.