PARIGI - Per la prima volta in oltre un decennio, la domanda di carbone è "in stallo" nel 2015, per effetto delle "enormi pressioni" che gravano sul settore per l'impegno di Paesi e aziende nella lotta al cambiamento climatico. Lo rileva l'Agenzia internazionale dell'energia (Aie), che ha rivisto al ribasso di oltre 500 milioni di tonnellate di carbone equivalente le sue stime per la domanda nei prossimi cinque anni.
A pesare su questo trend è in particolare il cambiamento in corso nell'economia cinese, oggi orientata verso modelli meno dispendiosi in energia, che ha fatto calare la domanda di carbone nel 2014 e, secondo dati preliminari, in modo ancora più marcato nel 2015. Se confermata, questa contrazione per due anni successivi sarebbe la prima dal 1982.
"Il settore del carbone si trova di fronte enormi pressioni, e la Cina è la ragione principale, ma non la sola - commenta una nota il direttore dell'Aie, Fatih Birol - le trasformazioni economiche cinesi e le politiche ambientali mondiali, incluso il recente accordo sul clima di Parigi, continueranno probabilmente a ridurre la domanda mondiale".