L'olio fritto usato dei ristoranti e delle mense diventerà diesel verde di alta qualità nelle raffinerie Eni di Venezia e Gela, riconvertite dalla raffinazione dei carburanti tradizionali a quella dei biocarburanti. Lo prevede un accordo firmato oggi a Roma fra l'Eni e il Conoe, il Consorzio nazionale di di raccolta e trattamento degli oli esausti, alla presenza del ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti.
Con l'accordo il Conoe si impegna a fornire all'Eni tutto l'olio esausto raccolto dalle sue aziende, per alimentare la bioraffineria di Venezia (riconvertita nel 2014) e quella di Gela, che sarà riconvertita l'anno prossimo. L'impianto veneziano oggi utilizza soprattutto olio di palma importato.
L'uso degli oli vegetali esausti permetterà di ridurre le emissioni di anidride carbonica e di polveri sottili dai carburanti, oltre ad eliminare I problemi che questi olii creano oggi agli impianti di depurazione. Il green diesel prodotto costituirà il 15% del carburante diesel premium di Eni, l'Eni Diesel+.
"Questo accordo non ci aiuta solo nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra - ha commentato il ministro Galletti -, ma dimostra anche che l'economia circolare si può fare non solo nella green economy, ma anche in altri settori, come quello dell'Eni, che in teoria dovrebbe essere il mio 'nemico'".
Per Galletti "l'accordo ci indica che stabilimenti come quello di Marghera che sono costi possono diventare risorse, creando posti di lavoro".