Ma ci sono segnali di una ripresa anche delle emissioni di CO2 (+0,2% nel primo trimestre). È quanto emerge dall'ultimo numero dell'Analisi trimestrale del sistema energetico nazionale dell'Enea in cui si aggiunge che anche se nel periodo aprile-giugno è ipotizzabile una crescita a due cifre, per il 2021 si stima un recupero di solo un terzo dei consumi "persi" nel 2020.
Più in dettaglio, l'Analisi rimarca che, nonostante la
variazione negativa del Pil nel primo trimestre (-1,4% su base
annua), i consumi sono cresciuti sia per la forte ripresa della
produzione industriale (+8%) e, in particolare dei beni più
energivori, sia per il clima più rigido di gennaio e febbraio.
"Per l'insieme del 2021, si prevede un rimbalzo non molto
inferiore rispetto a quello del Pil (+4,5% secondo il Def di
aprile 2021). Ma l'incremento potrebbe essere maggiore con una
ripresa della mobilità e, quindi dei consumi petroliferi, più
prossima ai valori pre-crisi", afferma Francesco Gracceva, il
ricercatore Enea che coordina l'Analisi.
In termini di fonti di energia primaria, a fronte del calo dei
consumi di petrolio (-9% tendenziale) sono in aumento tutte le
altre: gas naturale (+5%), rinnovabili (+5%), importazioni nette
di elettricità (+6%) e anche il carbone (+17%, dati parziali,
comunque ben al di sotto del I trimestre 2019).
Inoltre, la minore domanda di energia nei trasporti (-9%), che
resta su valori molto inferiori a quelli pre-pandemia, è stata
più che compensata dai maggiori consumi di industria (+7%),
civile (+3%) e usi non energetici (+22%). (ANSA).