Dieci punti, dalla decarbonizzazione alla spinta alle rinnovabili, per una transizione equa e giusta che garantisca costi sostenibili dell'energia e sia "labour oriented", che guardi alla riconversione tecnologica e industriale con investimenti vincolati alla creazione di lavoro.
È il Manifesto "Lavoro ed energia per una transizione sostenibile", di Confindustria Energia e di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, con il supporto del ministero della Transizione ecologica. Un pacchetto di proposte per il raggiungimento dei target del Fit for 55, salvaguardando il principio di sostenibilità integrata: ambientale, economica e sociale.
Il manifesto parte dal promuovere tutte le possibili soluzioni che, utilizzando strumenti e approcci dell'ecologia industriale dimostrino le rispettive potenzialità di decarbonizzazione per favorire, attraverso il ricorso a molteplici fonti e vettori rinnovabili e low carbon e l'uso di asset già disponibili, garantendo la sicurezza, la flessibilità e la competitività del sistema energetico in linea con i tempi necessari per la riconversione tecnologica e industriale. Un altro punto è quello di raggiungere una transizione equa e giusta, garantendo strumenti e risorse di compensazione dei costi che la transizione avrà per consumatori e imprese e per contrastare la povertà energetica con un costo sostenibile dell'energia e allineato con i Paesi europei, garantendo l'accessibilità economica e sociale a soluzioni compatibili con gli obiettivi climatici attraverso campagne specifiche per orientare i cittadini verso un consumo responsabile. E ancora: sostenere una transizione "labour oriented" per il mantenimento e lo sviluppo dei livelli occupazionali in termini quantitativi e professionali con risorse e investimenti vincolati alla creazione di lavoro e occasioni di reimpiego. Viene indicata anche la necessità di favorire un nuovo modello di cooperazione strutturata tra scuola, università, ricerca, industria, istituzioni e sindacati per definire e implementare la strategia nazionale in ambito energetico. E anche di favorire la transizione verso l'economia circolare, con la valorizzazione dei processi di riuso e riciclo delle risorse. Ultimi due punti: prevedere premialità alle tecnologie più virtuose anche attraverso la rimodulazione della fiscalità e politiche industriali adeguate, per favorirne l'implementazione e il rafforzamento delle filiere nazionali e l'efficientamento del partenariato pubblico-privato attraverso la condivisione delle strategie relative alla revisione della disciplina europea sugli aiuti di stato.