(ANSA) - PORDENONE, 10 GEN - "I prezzi dell'energia impazzano e pesano sopratutto sull'industria italiana, ma Confindustria non ha intenzione di restare con le mani in mano e sta portando avanti diverse soluzioni alla questione. Uno dei primi frutti dell'operato della Confederazione in tal senso è il Decreto gasivori, in vigore dal primo aprile 2022, che prevede la riduzione degli oneri per le imprese ad alto consumo di gas. C'è poi il servizio di interrompibilità tecnica del gas naturale, che è già attivo ma del quale si vorrebbe rivedere la remunerazione": lo ha affermato Aurelio Regina, delegato Confindustria per l'Energia, nel corso di un evento online di Confindustria Alto Adriatico. "Vogliamo anche incrementare la produzione nostrana: è stato già raggiunto un accordo con il maggior operatore italiano, disponibile ad un investimento di 2 miliardi che permetterebbe nel giro di 12-15 mesi di avere a disposizione 4 miliardi di metri cubi di gas italiano che sarebbe stoccato a prezzi agevolati per l'industria", ha aggiunto.
"L'obiettivo finale, nel quale va inclusa anche un'emancipazione dalla dipendenza verso il gas russo, è quello di ottenere un Paese sicuro e stabile con diverse fonti di approvvigionamento - ha precisato Regina - e che non debba dipendere in maniera preponderante da un solo Stato, sfruttando la nostra posizione geografica favorevole".
"Un altro elemento strutturale sul quale stiamo provando a intervenire è la definizione di un meccanismo di interventi sugli scambi cross border tra gli stati membri dell'Ue, per la nascita di un mercato unico dell'energia senza barriere tariffarie - ha concluso -.Allo stato attuale, l'effetto 'pancaking' fa sì che il costo del trasporto gravi sull'ultimo anello della catena: questo significa che all'Italia l'energia costa un miliardo in più, di cui 750 milioni vengono pagati dal sistema industriale". (ANSA).