Sospensione dal servizio, in via cautelativa, per tre dipedenti di Sogin nell'ambito dell'"Operazione trasparenza", l'indagine interna avviata nel 2020 su fatti amministrativi avvenuti nel passato e non collegati alle attività di decommissioning in corso sugli impianti, finalizzata a verificare la regolarità delle fasi di acquisizione e gestione di contratti riguardanti il periodo 2010-2020.
Lo rende noto la società pubblica che si occupa della dismissione delle centrali nucleari e dello smaltimento dei rifiuti radioattivi precisando che "sono state consegnate otto lettere di contestazione ad altrettanti dipendenti, sette dei quali dirigenti, ai quali è stato chiesto di produrre gli elementi informativi necessari per chiarire la loro posizione.
Nell'attesa di ricevere tale materiale, in via cautelativa, è stata disposta contestualmente la sospensione dal servizio per tre di loro.
Per garantire la funzionalità degli Uffici collegati al personale interessato dalle indagini interne, la società ha provveduto a trasferire provvisoriamente le responsabilità che, comunque, non sono direttamente collegate alle attività di decommissioning. Nell'ottica della totale trasparenza - prosegue la nota - il vertice Sogin garantisce la piena collaborazione alle Autorità competenti e agli organi di controllo interno e nel contempo confida che i dipendenti possano chiarire rapidamente la loro posizione. Qualora fossero accertati comportamenti e responsabilità individuali in danno alla Società, saranno avviate le necessarie, ulteriori, azioni a tutela della reputazione e dell'onorabilità della Società che lavora per garantire ogni giorno la sicurezza per i cittadini e l'ambiente".
L'amministratore delegato, Emanuele Fontani, alla guida della società dal 12 dicembre 2019, "ha regolarmente aggiornato il consiglio di amministrazione sull'avanzamento dell'indagine, ha adottato misure di self cleaning, rafforzando nel contempo le misure interne a presidio della legalità", conclude la nota.