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Gas: sindaco Piombino, no a rigassificatore non è ideologico

'Ma vogliamo garanzie su porto e acciaierie'

Redazione ANSA PIOMBINO (LIVORNO)
(ANSA) - PIOMBINO (LIVORNO), 09 APR - Quando "abbiamo letto della decisione del Governo di piazzare un rigassificatore a Piombino (Livorno) senza nessuna delle preventive garanzie che avevamo chiesto non potevamo certo rimanere in silenzio", tuttavia "il nostro non è un no ideologico né preconcetto", "siamo assolutamente consapevoli della delicata crisi politica ed energetica che sta attraversando l'Italia". Lo sottolinea il sindaco Francesco Ferrari sull'ipotesi di installare un rigassificatore nel porto della città per sopperire all'approvvigionamento energetico dell'Italia e volendo ribattere a critiche ricevute dal governatore Eugenio Giani chiedendo a Ferrari di essere "costruttivo" sulla questione.

"Piombino (Livorno) ha un cuore grande - prosegue Ferrari -. Lo ha dimostrato infinite volte, come, ad esempio, con la Costa Diadema, accolta dal nostro porto poiché reietta da tutti gli altri" per la quarantena Covid, "non ebbi problemi, quella volta, a dire sì, nonostante le criticità sanitarie. Ma eravamo in lockdown, il traffico era pressoché azzerato e quella nave rimase attraccata in banchina per poco più di due mesi. Mi permetto quindi di affermare che il presidente Giani sbaglia a paragonare quella scelta alle mie recenti esternazioni sulle gravi criticità che una nave rigassificatrice provocherebbe alla nostra città".

Ferrari spiega che "Giani era presente alla riunione con Snam e Autorità portuale", "nella quale, con chiarezza e trasparenza, avevamo affermato che il Comune di Piombino non sarebbe stato contrario al rigassificatore solo a fronte di garanzie sulla tutela dell'economia del territorio, del porto e della diversificazione in atto. In quella riunione, avevamo anche affermato che prima di ogni cosa il Governo avrebbe dovuto impegnarsi, con un atto scritto chiaro e incontrovertibile, per avviare le attese bonifiche e risolvere l'annosa vertenza Jsw, facendosi così garante di quella transizione ecologica che ci auguriamo sia un reale progetto politico e non soltanto un'altisonante etichetta. Fummo chiari, in quella riunione, e ci parve pure di ricevere l'apprezzamento di Eugenio Giani che si era fatto portavoce della nostra richiesta e del Patto per Piombino". (ANSA).

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